Dopo i cinque anni di blocco del contratto del pubblico impiego, ripartiranno, nel 2016, le trattative per il rinnovo. Al momento, comunque, il tavolo è fermo a quanto deliberato nella recente legge di Stabilità dal Governo Renzi che, al comma 466, stanzia trecento milioni di euro per gli aumenti dei tre anni 2016, 2017 e 2018. Tuttavia, di questa somma, ben 74 milioni sono vincolati alle Forze armate ed alla Polizia, mentre altri 7 spetteranno agli impiegati statali non privatizzati.

Statali, dalla legge di Stabilità 2016 del Governo Renzi 300 milioni per gli aumenti

Lo sblocco delle retribuzioni degli impiegati pubblici segue quanto stabilito dalla sentenza della Corte costituzionale che ha giudicato illegittimo il mancato rinnovo. Tuttavia, è da sottolineare, che anche il piccolo aumento deciso dal Governo con la legge Finanziaria non sarà di facile attuazione: l’iter, infatti, prevede l’atto di indirizzo con la successiva ipotesi del contratto. Dopodiché l’Esecutivo e la Corte dei conti dovranno apporre il proprio visto, prima della firma vera e propria del nuovo contratto nazionale del lavoro che, comunque, dovrà passare per la riclassificazione dei comparti pubblici (si ipotizzano solitre o quattro settori).

Blocco contratti, quanto è previsto di aumento in busta paga per il 2016, 2017 e 2018

Al termine, comunque, non saranno cifre entusiastiche per i lavoratori pubblici. Il calcolo dei quanto spetterà in più in busta paga, infatti, è stato fatto da Il Sole 24 Ore che ha quantificato l’aumento lordo per ciascun lavoratore in circa cento euro.

A questi occorrerà togliere 33 euro costituiti dai contributi e dall’Irap che grava sull’ente. I 67 euro rimanenti vanno suddivisi sulle tredici mensilità annuali, per un aumento mensile di 5 euro. Ma a quest’ultimi bisognerà sottrarre ancora le ritenute erariali del 25-30 per cento e, dunque, si scenderebbe ad un netto di 3,75-3,50 euro mensili.

Rinnovo contratti Pa: niente arretrati, forse indennità di vacanza

Oltre a ciò, bisogna considerare che non verrà fatto alcun rimborso degli aumenti non percepiti dal momento in cui è operativo il blocco dei contratti e, dunque, dal 2010: la legge di Stabilità, infatti, finanzierà la maggior spesa solo per gli anni che vanno dal 2016 al 2018. Gli statali, pertanto, dovranno accontentarsi, se non ci saranno intoppi, dell’indennità di vacanza contrattuale calcolata a suo tempo, nel 2010.