È sempre il tema riforma Pensioni a tenere banco e continuano ad arrivare nuove indiscrezioni di ora in ora. La principale novità di oggi è la presentazione della proposta di legge popolare da parte di Susanna Camusso, segretario generale della Cgildal 2010. La carta dei diritti universali per il lavoro, questo il titolo assegnato alla proposta, con l'obiettivo di avviare una grande consultazione tra lavoratori per giungere ad un nuovo statuto. In sostanza è una raccolta di norme composta da 97 articoli, che nei giorni a venire sarà al centro della discussione.

Riforma pensioni: le proposte di Camusso e CGIL

“Abbiamo bisogno di avere tutti la forza di reagire a una stagione che ha generato un po' di rassegnazione. Servono forza ed energia per questo abbiamo pensato alla consultazione interna tra gli iscritti della Cgil, anche per preparare la mobilitazione necessaria". Queste le parole di Susanna Camusso, convinta di poter rialzare le sorti di un intero popolo, ormai rassegnato. Innanzitutto si vogliono rinnovare gli strumenti contrattuali, cercando di mantenere vivi quei diritti fondamentali che devono essere riconosciuti a tutti, senza alcuna distinzione e senza farsi condizionare dal tipo di lavoro o di contratto, in quanto sono diritti universali.

Si parla di compenso equo e proporzionato, di libertà di espressione, del diritto al riposo, della sicurezza fondamentale, di una formazione permanente e che sia costante nel tempo, per un'Italia più pronta e al passo con l'Europa e col mondo.Susanna Camusso, rappresentante Cgil, ha poi continuato: "Parliamo all'insieme del mondo del lavoro, a quei lavoratori che sono a tempo determinato o indeterminato, a pubblici, a privati e a precari.

La consideriamo una grande sfida perché non si è mai costruita un'operazione che mostri queste caratteristiche. Può essere una ricostruzione di un nuovo valore del lavoro".

L'obiettivo della Cgil sarebbe quello di ricostruire un diritto al lavoro, che tuteli la parte più debole nel rapporto lavorativo, ovvero il dipendente.

La proposta presentata oggi dalla Camusso, inoltre, si affianca a quella presentata lo scorso dicembre da parte della Cgil per tentare di ricostruire la legge Fornero sul tema riforma pensioni. La stessa Cgil, infatti, avrebbe assicurato la propria volontà per inserire la flessibilità in uscita a partire dai 62 anni (per la pubblica amministrazione anche prima) o arrivare alla quota 41.