Hanno riacceso sin dall'inizio dell'anno il dibattito sulla riforma delle Pensioni i nuovi dati dell'Istituto nazionale di statistica sulle condizioni di vita dei pensionati italiani. Diversi gli interventi di parlamentari (si di opposizione che di maggioranza) e di sindacalisti che hanno colto l'occasione per sottolineare l'importanza di un intervento organico e strutturale per modificare la legge Monti-Fornero per introdurre nuovi elementi di flessibilità in uscita dal lavoro e nuove formule per la pensione anticipata.

Previdenza e lavoro, intervento di Domenico Proietti della Uil

Il rinvio dell'inserimento di nuovi criteri più flessibili per l'accesso al prepensionamento qualche anno prima di quanto prevede la legge Monti-Fornero e le nuove regole per la trasformazione dei coefficienti e l'equiparazione dell'età pensionabile tra donne e uomini "provocheranno ulteriori iniquità e ingiustizie", secondo il dirigente confederale della Uil, Domenico Proietti. Il sindacalista ha ricordato in una nota che da quest'anno per le donne che lavorano nel privato scatta lo "scalone" previsto dalla riforma pensioni del 2011: le nuove regole prevedono che le donne lavorino quasi due anni in più, 22 mesi per l'esattezza, per poter andare in pensione d'anzianità a 65 anni e sette mesi.

La Uil propone "per tutti una vera flessibilità di accesso alla pensione - ha spiegato il segretario confederale del sindacato - per sanare i macro errori commessi dalla legge Fornero che continuano - ha sottolineato Proietti - a generare ingiustizie e diseguaglianze".

Pensioni, Matera (Fi): parità di genere non è in agenda del governo

"Per l'ennesimo anno l'Istat - ha commentato oggi in una nota stampa l'europarlamentare di Fi-Ppe Barbara Matera - torna a restituirci una fotografia impietosa sulla disuguaglianza di genere nel nostro Paese sottolineando come, anche in tema di pensioni, le donne italiane percepiscono in media circa 6.000 euro in meno rispetto agli uomini.

Nei fatti, dal governo Renzi - ha aggiunto l'eurodeputata di Forza Italia - attendiamo ancora una sola misura concreta ed efficace sulla trasparenza delle retribuzioni o, ad esempio, sulla parità retributiva e contributiva. Il che ci conferma - ha concluso Barbara Matera commentando i nuovi dati sulla situazione previdenziale in Italia e sulla disparità tra uomini e donne - che la questione della parità di genere non è nell'agenda del suo Governo".