Il contratto mobilità docenti 2016/7 è, senza dubbio, la 'patata bollente' di questo inizio anno, una questione che appare difficile da risolvere tenendo conto delle vedute decisamente opposte di Miur e sindacati. Dopo i primi due incontri non si è arrivati ad alcun accordo, anche se un piccolo spiraglio alla trattativa potrebbe essersi aperto dopo l'esito dell'ultimo confronto in Viale Trastevere, tenutosi lo scorso 28 dicembre.

Lunedì 11 gennaio 2016 incontro decisivo Miur-sindacati per contratto mobilità docenti 2016/7

Come vi abbiamo riportato nella giornata di ieri, il Miuracconsentirà al 'salvataggio' della titolarità per quanto riguarda la mobilità provinciale(per i docenti immessi in ruolo prima del 31 agosto 2015, compresi i neoassunti fase 0 e A) ma non per quanto riguarda quella interprovinciale, dove l'incubo della chiamata diretta appare sempre più inevitabile.

Il prossimo incontro è previsto per lunedì prossimo, 11 gennaio, e, con ogni probabilità, sarà l'ultimo tentativo per raggiungere un accordo, visto che il Miur chiuderà la partita del nuovo contratto di mobilità docenti 2016/7 il giorno 15. La riforma della Buona Scuola impone gli ambiti territoriali e sarà difficilissimo che il dicastero di Viale Trastevere possa tornare indietro sui propri passi.

Ultime news scuola 6/1, mobilità 2016/7: Cgil 'Graduatorie su ambiti territoriali'

Domenico Pantaleo di Flc-Cgil sottolinea come siano ancora troppo alti i paletti imposti dalla legge 107: la richiesta del sindacato sarà quella di introdurre delle graduatorie sui nuovi ambiti territoriali, conpunteggi che facciano riferimento a criteri e valutazione dei titoli.

Ciò che si vuole scongiurare è l'ormai bistrattata 'chiamata diretta' dei presidi, nonostante al governo Renzi non sia mai piaciuta questa definizione: secondo la Cgil, questo sarebbe l'unico modo per impedire che venga attuato quel meccanismo di 'discrezionalità' nella scelta del personale, permettendo così alle diverse scuole di 'chiamare' docenti secondo criteri oggettivi e le reali esigenze indicate dal Piano Triennale di Offerta Formativa (PTOF).

Il problema principale è rappresentato da quanto indicato nel comma 73 della legge 107 dove si parla esplicitamente di ambiti territoriali per la mobilità professionale e territoriale dei docenti a partire dall'anno scolastico 2016/7.

Pochi giorni soltanto per cercare di raggiungere un accordo di fondamentale importanza per l'attività professionale degli insegnanti: vista la scarsissima considerazione dell'opinione dei sindacati riscontrata finora nel governo Renzi, è francamente utopistico confidare in inaspettate concessioni.