La pensione di anzianitàdal 2012 è stata sostituita da quella anticipata ed oggi dai 40 anni, intesi come contributi versati necessari fino ad allora, si è passati a 42 anni e 10 mesi (41 anni e 10 mesi per le donne). La pensione di vecchiaia invece ha visto l’età utile per la pensione passare, sempre a partire da quell’anno, da 65 anni a 66 e 7 mesi; per le donne ancora peggio perché fino ad allora si usciva a 60 o 61 anni in base alla tipologia di lavoro svolto. Sono gli effetti della Legge Fornero che entrò in vigore proprio a partire dal 2011, quindi risulta essere una specie di spartiacque tra due regimi normativi.

Per molti però, anche oggi, nel 2016, si può uscire dal lavoro con la vecchia normativa e non ci riferiamo solo alle donne che rientrano in opzione donna o alla settima salvaguardia, ma a quella che si chiama cristallizzazione dei requisiti.

Salvaguardia del diritto

Come dicevamo, non stiamo parlando di singoli provvedimenti che consentono l’uscita anticipata di alcune categorie di lavoratori, in determinate condizioni di età e contributi. La Salvaguardia Esodati ed Opzione Donna sono provvedimenti speciali emanati per coprire alcune casi anomali, che hanno meritato una attenzione particolare da parte del Governo. Qui invece trattiamo della salvaguardia del diritto, conosciuta anche come cristallizzazione dei requisiti: si tratta di una deroga concessa ai lavoratori che, al 31 dicembre 2011 (dal 1° gennaio 2012 entrò in azione la Legge Fornero), avevano raggiunto già i requisiti pensionistici, sia per la vecchiaia che per l’anzianità, ma che non erano andati in pensione o per scelta propria o per via delle finestre di uscita che ne posticipavano la data.

Questi però, non hanno perso il diritto già maturato ma lo hanno conservato grazie a questa deroga che può essere sempre richiamata. Occhio quindi alla data del 31 dicembre 2011 ed al montante contributivo che era già stato maturato o all’età anagrafica raggiunta perché si possono scavalcare le pesanti norme del “Salva Italia”.

Soggetti interessati

Il principio è che chiunque,a fine 2011, abbia raggiunto i requisiti, che sia l'età o l'anzianità contributiva,può richiedere all’Inps la cosiddetta certificazione, cioè quel documento che attesti il loro status al 2011. In parole povere, per tutti questi lavoratori il diritto che avevano maturato con la precedente normativa viene congelato e può essere richiamato anche oggi.

Più nello specifico, le lavoratrici che avevano compiuto 60 anni (61 nel Pubblico Impiego), i lavoratori con 65 anni o quelli che avevano raggiunto i 40 anni di contributi, possono evitare di attendere i 66 anni e 7 mesi di età o i 42 e 10 di contributi versati previsti oggi.Il diritto maturato e cristallizzato non è soggetto ad alcun vincolo, quindi non serve aver presentato domanda entro il 2011 o aver già abbandonato il lavoro, ma è automatico, non necessita di alcuna operazione particolare. L’esempio di una dipendente pubblica nata a dicembre del 1950è chiarificatore: questa lavoratrice a dicembre del 2011 ha compiuto 61 anni, sufficienti per la pensione di vecchiaia con le regole ante-Fornero.

Se la dipendente ha continuato a lavorare, oggi può chiedere la pensione subito, senza attendere l'età necessaria oggi. Naturalmente restano fermi i meccanismi delle finestre mobili che erano già in vigore allora, che di fatto posticipano la prima pensione di 12 o 18 mesi oppure gli aumenti relativi all'aspettativa di vita.