L'associazione di insegnanti di lingue LEND (Lingue e Nuova Didattica) ha pubblicato l'8 febbraio un comunicato stampa riguardante un’indagine sulle competenze in inglese promossa dal Miur. Grazie a questo comunicato apprendiamo l'esistenza di alcune stranezze e perplessità su un'iniziativa discutibile.

Di cosa stiamo parlando

A inizio luglio dell'anno scorso il MIUR aveva firmato un protocollo d'intesa con la società EF Education First, finalizzato a realizzare un'indagine comparativa sul livello di competenza della lingua inglese degli studenti che frequentano la terza classe nelle scuole superiori italiane.Il protocollo prevedeva di realizzare l'indagine con la collaborazione volontaria di scuole di varie regioni: Lombardia, Veneto, Toscana, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.

La prova standardizzata era costituita da due momenti della durata di 25 minuti l'uno: il primo riguardante Grammatica e Comprensione Scritta e il secondo pensato per valutare la Comprensione Orale.

Con una nota del 17 dicembre il MIUR invitava gli USR delle regioni sopra citate a diffondere l'iniziativa fra le scuole, spiegando che alle scuole sarebbe stato restituito un report con i dati statistici relativi ai risultati dei propri studenti. Agli studenti, invece, sarebbe stato comunicato il livello linguistico personale determinato in base ai parametri del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (gli stessi parametri usati per le prove di lingue del futuro concorso per insegnanti) e offerta la possibilità di frequentare un corso di inglese per circa un mese.

Le perplessità del LEND

Il LEND, che è una delle associazioni di insegnanti più accreditate professionalmente sia in Italia che all'estero, di fronte a questa iniziativa del MIUR esprime numerose perplessità. Infatti non risulta chiaro come il test di competenza sia stato costruito e validato, quindi è difficile valutarne la credibilità e la comparabilità della prova.In secondo luogo i docenti del LEND, esperti da decenni nell'ambito della didattica e della valutazione, osservano come un’indagine comparativa sul livello di competenza della lingua inglese debba contenere, oltre alla comprensione scritta e orale, anche altri tipi di attività linguistiche.

Inoltre non è chiaro perché un'indagine di tipo valutativo non sia stata affidata all’Istituto Nazionale di Valutazione, ma a un'agenzia privata tradizionalmente impegnata nell'organizzazione di viaggi scolastici all'estero, quindi finanziata dalle famiglie degli studenti. Infine, oltre alla preoccupazione sui costi non chiari di questa indagine, non risulta precisamente definito come il MIUR userà i risultati dell’indagine.

Un augurio per il futuro

In questo periodo stiamo osservando una grande vivacità ministeriale nell'ambito della Valutazione. Sono in corso le nomine dei membri esterni dei Comitati di Valutazione interni alle scuole. Stanno partendo le attività di Valutazione Esterna delle scuole. Si stanno progettando le modalità di valutazione dei Dirigenti Scolastici. Nonostante le difficoltà continuano a tenersi le prove Invalsi e l'Italia non rinuncia mai a partecipare alle più importanti indagini internazionali sugli apprendimenti degli studenti (OCSE-PISA, IEA, PIRLS, TIMSS, ecc.).In questa fase così promettente proprio non si sentiva la necessità di un'indagine dalle motivazioni e modalità non pienamente chiare. Speriamo che in futuro il MIUR faccia scelte più prudenti e chiaramente motivate.