E' un fiume in piena il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti il quale, in un'intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica, annuncia una sorta di reddito minimo garantito tra le nuove misure di contrasto alla povertà e torna a rassicurare sull'impegno del Governo Renzi per la riforma pensioni 2016. Sulla questione previdenziale sulla quale si è già espresso nei mesi scorsi direttamente il premier Matteo Renzi, dunque, nessun passo indietro.
Pensioni, il Governo Renzi 'ragiona' su flessibilità in uscita
L'esecutivo conferma le intenzioni di voler affrontare i problemi legati alla troppa rigidità della legge Fornero che, oltre a bloccare gli ultrassentenni nel posto di lavoro, riduce in maniera significativa le opportunità occupazionali per i giovani.
Ma occorre pazientare ancora un po' e non avere fretta, per evitare, vista la delicatezza della questione, di creare ulteriori "pasticci" come la situazione creatasi con gli esodati, per usare l'espressione del presidente del Consiglio, ma anche "pasticci", sembra il caso di aggiungere, come quelli che hanno penalizzato gli insegnanti e il personale Ata della Quota 96 scuola, o come quelli che tengono ancora al lavoro i lavoratori precoci nonostante abbiano versato più di 40 anni di contributi previdenziali. "Il tema delle pensioni - ha detto il ministro del Lavoro nell'intervista pubblicata il primo frebbario su La Repubblica - è molto delicato e sensibile".
Povertà, Poletti: reddito minimo per un milione di cittadini
Ma il Governo Renzi "ha assunto l'impegno - ha sottolineato Giuliano Poletti - di verificare e ragionare sul capitolo della flessibilità in uscita". Com'è noto, una maggiore flessibilità in uscita dal lavoro, con nuove formule per l'accesso al trattamento previdenziale a partire da 62 anni, darebbe ai giovani nuove possibilità di lavoro. "Manteniamo questo impegno", ha confermato l'esponente dell'esecutivo evitando però di entrare nello specifico delle proposte allo studio a Palazzo Chigi. "Nel merito - ha spiegato Poletti intervenendo sulle pensioni - parleremo solo quando avremo proposte precise". Di un sostegno minimo al reddito per i più poveri, di circa 320 euro al mese, ha parlato invece il ministro del Lavoro annunciando nuove misure di contrasto alla povertà.
La misura annunciata da Poletti coinvolgerebbe un milione di cittadini meno abbienti sembra la vita italiana al reddito minimo garantito, già presente in molti, se non in tutti i paesi dell'Unione europea e non solo, in alcuni casi anche in Africa, come ha sottolineato nelle scorse settimane anche il presidente dell'Inps Tito Boeri.