Quattrocento studenti in diciotto classi diverse: li deve seguire tutti un insegnante di geografia, Enrico Gherardi, prof dell'Istituto professionale Orio Vergani di Ferrara, che ha preso la decisione di rendere pubblico il suo servizio quotidiano nella Scuola. Sperando di avere risposta dal ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, anche se Gherardi fa risalire la sua pesante situazione a Mariastella Gelmini, precedente ministro del dicastero di Viale Trastevere. Infatti, anni fa, la disciplina della geografia veniva insegnata nel triennio delle scuole superiori: lediciotto ore settimanali erano distribuite su sette classi per un numero massimo di 180 studenti.

E la programmazione annuale della geografiadava ampio spazio alla trattazione di temi anche più complessi ed interessanti per studenti degli ultimi tre anni delle superiori, come il clima, le fonti rinnovabili, i fenomeni demografici. LaGelmini fece la sua riforma e l'insegnamento delle geografia cambiò radicalmente: un'ora sola a settimana e non più al triennio, ma al biennio. Ed il professor Gherardi si è ritrovato ad insegnare in 18 classi diverse:ovviamente non ricorda i nomi di tutti i suoi studenti, ma solo quelli degli alunni più bravi o troppo vivaci.

Docenti, le difficoltà di insegnamento nelle prime classi

In più, nelle prime classi, i problemi si moltiplicanoall'ennesima potenza: Gherardi ha diciotto prime classi delle superiori e all'inizio dell'ultimo percorso di studi arriva di tutto.

Studenti stranieri che non sanno parlare la nostra lingua perché sono in Italia da pochi mesi. E a cosa servono le riunioni pomeridiane per cercare di risolvere questo problema? A nulla, anche perché in certi casi il papà di questi alunni nemmeno si riesce a rintracciare, la madre non ha una residenza ufficiale e non sai nemmeno come spedirle una lettera.

Tantissimi dei quattrocento alunni delle classi di Gherardi non hanno famiglia o, se ce l'hanno, i genitori si disinteressano. In molti spacciano già a 14 anni e questo è un problema che tutti conosconoe che in tanti fanno finta di non vedere.

Stress docenti, il problema sottovalutato in Italia

Lo stress da lavoro dei professori sta diventando sempre più un campanello d'allarme.

Da neuropsichiatria. Gherardi al risveglio ha la nausea, deve iniziare una nuova giornata di terrore e di insoddisfazioni ("la scuola 20 anni fa era il paradiso"). In Francia iniziano a prendere sul serio il problema ed hanno inaugurato la clinica Marcel Riviereper gli insegnanti con disturbi psichiatrici. Da tre medici tedeschi,scrive Italia Oggi,arriva l'analisi più scioccante: i docenti sono esposti alle malattie psichiatriche molto di più delle altre categorie di lavoro.