Nel 2015 in Italia sono stati venduti numero 114.921.574 voucher, ovverosia i buoni lavoro la cui finalità è quella di remunerare le prestazioni di lavoro accessorio. Ne dà notizia l'Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps) nel precisare che con numero 114.921.574 di voucher venduti, aventi un valore nominale pari a 10 euro, l'incremento anno su anno è pari al 66% visto che nel 2014 furono venduti numero 69.172.879 buoni lavoro. Dai dati dell'Osservatorio sul Precariato, relativamente al periodo gennaio-dicembre del 2015, emerge pure una forte crescita delle assunzioni trainate in particolare da quelle con contratti a tempo indeterminato grazie anche agli sgravi per le imprese introdotti dal Governo.

Nel dettaglio, il 2015 si chiude con numero 5.408.804 assunzioni, da parte dei datori di lavoro privati, che corrispondono anno su anno ad un incremento dell'11% sullo scorso anno e del 15% sul 2013. Considerando le sole assunzioni con contratti a tempo indeterminato, queste nel 2015 sono state quasi 1,9 milioni con un incremento pari al 47% rispetto all'anno 2014.

Tornando ad analizzare i dati relativi ai buoni lavoro, l'Istituto di Previdenza ha inoltre messo in evidenza che, supponendo un corretto utilizzo dei voucher, quelli venduti nel 2015 equivalgono alla creazione di circa ulteriori 57 mila posti di lavoroequivalenti. Sul corretto utilizzo dei voucher il condizionale è d'obbligo in quanto in parte il boom, come peraltro è stato messo in evidenza da Repubblica.it, è probabile sia legato a nuove forme di lavoro precario ed irregolare.

E sulla questione il Ministero del Lavoro ha avviato un tavolo di discussione e di confronto. Non a caso il sindacato della Cgil sta promuovendo la campagna relativa alla Carta dei diritti universali del lavoro che porti ad un nuovo statuto di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori con la leader Susanna Camusso che sottolinea la necessità di dire basta alla frammentazione e di andare invece a 'ricostruire regole e diritti universali'.