La Corte d'Appello di L'Aquila non ha avuto dubbi ed ha accolto il ricorso di una laureata in Scienza della Formazione Primaria giudicando illegittima l'esclusione dalle Graduatorie ad Esaurimento. Riconfermato dunque il giudizio già ottenuto davanti al giudice del lavoro di Vasto in base al quale la stessa entra a pieno titolo nelle Gae. Ne da notizia su Orizzonte Scuola il giovane sindacato Anief che si compiace per questo brillante risultato ottenuto dai suoi legali, avv.ti Miceli, Ganci e Manuela Pirolozzi che avevano già rappresentato il caso della ormai ex docente precaria.

La Corte d'Appello di L'Aquila, nel sentenziare il diritto di ingresso in Gae alla docente, ha condannato il Miur alle spese di lite per un totale di € 3.310,00.

Confermato il contratto a tempo indeterminato

Negare l'ingresso nelle Gae in base alla discriminante dell'anno di laurea è illegittimo, almeno per chi ha ottenuto il titolo entro l'anno 2007/2008. Questo il significato che reca con sé la pronuncia dei giudici abruzzesi, per la quale adesso Anief continuerà a battersi affinché il diritto al doppio canale venga garantito a tutti i docenti abilitati, in primis ai laureati in Sfp. La battaglia continuerà anche per quelli che si sono laureati dal 2009 in poi. Per loro la sentenza di cui sopra può significare che è inutile mettersi a studiare per fare il concorso docenti.

La destinataria della sentenza aveva già ottenuto infatti la stipula di un contratto a tempo indeterminato sin dal giudizio di primo grado.

Discriminazione inaccettabile

Giova rammentare, a rinforzare le convinzioni appena espresse, che con legge del 28 marzo 2003, la numero 53, chi conseguiva la laurea in SFP sosteneva l'esame finale in presenza di un rappresentante del Miur.

Ciò conferiva valore abilitante oltre al valore concorsuale già sancito dalla stessa legge. Oltre a tutto, per poter fare questo corso bisognava superare una selezione in ingresso tale per la quale i posti erano predeterminati in base al fabbisogno. Anche se la battaglia sarà lunga non bisognerà mai desistere, il commento finale.