Il concorso docenti 2016 continua ad attirare su di sé numerose diatribe. I docenti lamentano di non essere assistiti nella maniera corretta: uno dei primi problemi è stato l'Iban errato presente su uno dei bandi e sempre più candidati richiedono a gran voce delle FAQ chiarificatrici. Il primo nodo da sciogliere è quello inerente alla valutazione dei titoli di servizio e di accesso. Il secondo nodo riguarda i quesiti-tipo: il Miur non ha fatto opera di specifica per riuscire ad esplicare l'organizzazione delle domande. Esse saranno nozionistiche, metodologiche, disciplinari, pedagogiche o legislative?

Degli esempi attuati sulla falsa riga di quelli del concorso renderebbero possibile ai docenti una preparazione migliore.

Titoli d’accesso e di servizio

Stando alla nostra fonte è possibile avere la certezza che il Miur si stia preparando a pubblicare FAQ utili a dipanare quanti più dubbi possibili, al fine di offrire ai docenti l'assistenza necessaria. Di seguito riportiamo un estratto delle prime FAQ:

  • titolo d’accesso: per potere accedere al concorso docenti 2016 non varranno titoli quali le “abilitazioni riservate”. Per potere avere accesso al concorso sarà indispensabile essere in possesso del Diploma Magistrale;

  • titolo di servizio: si presume che con buona probabilità il Miur decida di sommare solo i periodi di servizi continuativi, non inferiori ai 180 giorni e svolti con contratto a tempo determinato. Chi non può vantare 180 giorni di servizio continuativi e con contratto non riceverà ricariche sul proprio punteggio.

Quesiti per esercitarsi?

I chiarimenti forniti dal Miur non paiono, per il momento, lasciare possibilità di vedere pubblicati dei quesiti-tipo per permettere ai docenti di farsi un'idea di cosa li aspetta.

Il problema è sorto per mancanza di chiarezza: all'inizio era possibile supporre che i quesiti sarebbero stati di tipo nozionistico-disciplinare; in un secondo momento sembrava invece che tutto sarebbestato aricolatosu quesiti di tipo metodologico-didattico. Per ora dal Miur, nonostante le numerose sollecitazioni, non giungono nuove in proposito. Mentre cresce il malcontento, i giorni che separano i docenti dal concorso diminuiscono sempre di più.