Il 30 marzo è stata la seconda data che ha visto i docenti precari scendere in piazza per manifestare. La prima era stata il 18 marzo. Il motivo delle due manifestazioni è il medesimo: protestare contro il concorso a cattedra 2016. In molti si sono schierati contro questo concorso definendolo un inutile spreco di soldi – ricordiamo che il suo costo si aggira intorno ai 3 milioni di euro – ma il reale motivo della protesta è un altro. I docenti precari trovano inammissibile che vengano esclusi dal partecipare a concorso 2016 i docenti non abilitati o i docenti appartenenti a determinate categorie.
Tra quest'ultime troviamo le seguenti indicate in sequenza:
- i diplomati in Conservatori
- i diplomati SEF
- i PAS
- gli educatori
- docenti di sostegno
I docenti precari scesi in piazza ritengono non equo che alcune fasce siano state escluse dal concorso e che esista un solo canale di reclutamento. Le possibilità ventilate per consentire a tutti di avere un trattamento equo sono tre, di seguito le illustriamo.
Docenti precari: manifestazioni per doppio canale di reclutamento od accesso al concorso
I docenti precari hanno manifestato in piazza per potere vedere riconosciuti i propri diritti. Secondo le disposizioni Miur ad alcune categorie di docenti è stato precluso l'accesso al concorso a cattedra 2016. Le motivazioni principali sono quelle date dal ministro Giannini che ritiene corretto ammettere solo personale ritenuto altamente qualificato.
Ciò ha generato non poco malcontento e le proteste sono aumentate. Come è possibile non reputare sufficientemente preparate persone che da anni operano all'interno del comparto Scuola? La legge 107 in realtà sembra fare acqua da tutte le parti e la Buona Scuola, sono in tanti a pensarlo, ha falle senza ritorno. A detta di molti il concorso docenti 2016 non è stato gestito con il rigore che ci si aspettava.
Sono anzi emerse la penuria di ordine, riscontrata nelle informazioni frammentarie fornite dal Miur ai docenti; i ritardi, riscontrati nella pubblicazione dei bandi soggetti di continui slittamenti e l'esclusione di personale competente,molteplici categorie di docenti ed operatori attivi tutt'ora all'interno degli istituti scolastici.
La richiesta più pressante si identifica con l'annullamento del concorso docenti 2016, proposta che trova meno riscontri nella realtà. In molti hanno ventilato la possibilità di ammettere al concorso anche i docenti non abilitati, come ha stabilito il Tar del Lazio con una sentenza di solo poche ore fa. Infine, l'ultima proposta sarebbe quella di creare un doppio canale di assunzione: ovvero consentire di avere un contratto a tempo indeterminato anche ai grandi esclusi dal concorso a cattedra 2016.