Sono infuriati i sindacati dopo il nuovo intervento di Matteo Renzi sulla riforma Pensioni. Ospite in studio ieri a Domenica Live di Barbara D'Urso, il premier non si è sbilanciato più di tanto sulla questione previdenziale come ha fatto nei mesi scorsi dalle pagine de L'Unità a proposito della flessibilizzazione dell'uscita del lavoro per l'accesso a nuove forme di prepensionamento. Molto prudente, stavolta, il presidente del Consiglio è stato anche sull'aumento delle pensioni minime, proposta di cui ha parlato lui stesso nei giorni scorsi forse in considerazione del fatto che è tra le più auspicate e caldeggiate anche dal Movimento 5 stelle di Beppe Grillo e da Forza Italia di Silvio Berlusconi.

Previdenza, Furlan: Renzi apra tavolo di confronto per modificare la legge Fornero

Il primo ministro e leader del Pd ha sostanzialmente detto che l'esecutivo in questo momento non è in grado di assumere impegni ufficiali sull'inserimento di nuovi criteri di accesso per la pensione anticipata a 62 anni (età a cui aveva fatto riferimento quando parlò di pensioni a Porta a Porta da Bruno Vespa) e nemmeno sull'aumento degli assegni minimi. Ha comunque assicurato che non ci sarà nessun taglio alle pensioni e dunque è possibile prevedere che non dovrebbero essere tagliate nemmeno le pensioni alte calcolate col sistema retributivo, ovvero le cosiddette pensioni d'oro. Nessun accenno invece alla riduzione, o alla possibile abolizione, dei vitalizi dei parlamentari e dei consiglieri regionali proposti dal presidente dell'Inps Tito Boeri che nelle scorse settimane proprio su questo punto ha sollevato un vespaio di polemiche.

Oggi, in replica alle nuove dichiarazioni di Renzi sulla riforma pensioni, dopo l'intervento del segretario generale della Cgil Susanna Camusso si fanno sentire le voci dei leader della Cisl e della Uil, rispettivamente Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo.

Pensioni e flessibilità, Barbagallo: il Governo Renzi batta un colpo o lo faremo noi

"Il Governo convochi un tavolo - ha detto il leader della Cisl definendo la legge Fornero la peggiore d'Europa - per mettere mano a una normativa insopportabile per i lavoratori, ma anche - ha sottolineato - per le aziende". Le organizzazioni sindacali puntano in particolar modo a modificare l'età pensionabile molto alta prevista dalla riforma pensioni Fornero attraverso l'introduzione di nuovi criteri di flessibilità per l'uscita dal lavoro e l'accesso alla pensione anticipata senza penalizzazioni eccessive sui trattamenti previdenziali.

Inoltre chiedono il riconoscimento di maggiori tuteli pensionistiche per le persone impegnate in lavori faticosi e usuranti. "La Lorenzin mi pare abbia ha preso un impegno - ha detto Annamaria Furlan riferendosi all'intervento del ministro della Salute al convegno di Farmindustria - ma vogliamo una parola chiara dal governo". Il leader della Uil ha ricordato che i sindacati sono pronti a nuove mobilitazioni se dall'esecutivo non arrivano segnali d'inversione di tendenza in merito alla questione previdenziale. "Il Governo batta un colpo - ha ribadito oggi Carmelo Barbagallo - o lo faremo noi".