I docenti precari abilitati della II fascia delle graduatorie di istituto discriminati dal governo non ci stanno e si mobilitano in centinaia di inziative mediatiche per far sentire le proprie ragioni. A riunire tutti i docenti abilitati precariè stata l'iniziativa di alcuni di loro di mandare una lettera alla famosa rockstar Piero Pelù in cui si chiede aiuto e diffusione dell'ingiusta truffa del concorso al quale il governo vuole sottoporli. Questo concorso truffa serve solo a gettare fumo agli occhi dell'opinione pubblica, secondo la convinzione dominante dei precari abilitati.
E Piero Pelù ha accettato facendosi fotografare con un cartello che richiama l'hashtag ormai celebre: #No al concorso truffa.
La mobilitazione della II fascia
Non si tratta dell'unica iniziativa quella di rivolgersi alla celebre rockstar italiana essendo stata preceduta da un flashmob nelle diverse città italiane. Molti gruppi di precari hanno chiesto e ottenuto che la politica si occupasse delle loro richieste. E' notizia recente l'interrogazione parlamentare in favore degli abilitatipresentata lo scorso venerdì 8 aprile da un gruppo di deputati del Pd. La speranza di non dover fare il concorso non abbandona i precari che con la lettera inviata a Piero Pelù tentano di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla situazione in cui versa la scuola italiana.
L'appoggio di Piero Pelù
Il cantante rappresenta la protesta dei docenti abilitati spiegando di aver ricevuto centinaia di richieste di aiuto allo scopo di fare informazione sul concorso trappola che lo Stato intende far svolgere loro. Pur di fare come gli pare si prescinde dal dettato Costituzionale e si ignora che il ruolo è stato guadagnato sul campo con anni e anni di lavoro e supplenze su tutto il territorio.
Non c'è vera informazione sul referendum del 17 aprile e si preferisce parlare d'altro, come nel caso del figlio di Riina e del suo libro, distogliendo l'attenzione da un grave problema come quello che affligge la scuola e i precari che la tengono in piedi.