Il Consiglio di Stato ha sovvertito quanto disposto in precedenza dal Tar del Lazio in merito al concorso docenti 2012. Nello specifico il Tribunale Amministrativo Regionale aveva disposto che i candidati che non avevano raggiunto il punteggio di 21/30 nella prova preselettiva potevano essere ammessi con riserva al concorso. I docenti erano stati inseriti nelle GM del concorso 2012 (Graduatorie di Merito) con riserva. Dopo l'emanazione della sentenza di I° grado ad essi favorevole è stata data loro la possibilità di svolgere l'anno di prova e di potere divenire di ruolo.

Ora la sentenza del Consiglio di Stato rischia di mettere in stallo la vita lavorativa di migliaia di docenti.

Consiglio di Stato: una decisione soppesata?

Il CdS (Consiglio di Stato), con l'ordinanza depositata ieri, 20 maggio 2016, ha creato il panico tra i docenti che furono ammessi alle prove concorsuali del concorso docenti 2012 a dispetto della bassa votazione raggiunta. Regolamento voleva che, solo chi avesse totalizzato il punteggio di 21/30 potesse essere ammesso alle successive procedure concorsuali. Il Tar del Lazio aveva però ammesso con riserva anche quei candidati che non avevano raggiunto tale risultato. In data odierna alcuni di essi sono già stati immessi in ruolo mentre altri stanno terminando l'anno di prova.

Questa nuova ordinanza rischia, però, di andare a incidere pesantemente sulla loro carriera.

Il Consiglio di Stato ha infatti sospeso in via cautelare la decisione del Tribunale Amministrativo Regionale e rimanda la nuova udienza in data 20 dicembre 2016. Questa situazione ha dell'assurdo: come è possibile che dei docenti che svolgono il loro lavoro da circa due anni, che sono stati ammessi alle procedure concorsuali e che le hanno superate, ora non vengano più ritenuti idonei a svolgere il loro ruolo?

La platea dei docenti, ai quali questa ordinanza rischia di segnare la carriera, è vasta. Non resta che attendere la risposta del Miur, la quale, per ora, non è ancora pervenuta. Si spera che, data la delicatezza della situazione, il Ministero intervenga al più presto.