"A questo punto, il Governo non può più fare marcia indietro": lo afferma il Presidente della Commissione lavoro alla Camera, commentando l'apertura alla flessibilità previdenziale annunciata nella scorsa settimana dal Premier Matteo Renzi. La discussione, sembra oraspostarsi su quella che sarà la migliore strategia per garantire il pensionamento anticipato ai lavoratori in età avanzata. Di sicuro c'è che il nodo dovrà essere sciolto con la prossima legge di stabilità, in chiusura entro la fine dell'anno: una scadenza che fa presagire l'accendersi del dibattito nei prossimi mesi.
"Adesso il nostro obiettivo è aprire un confronto traGoverno, Parlamento e sindacati" spiega l'On. Cesare Damiano, che non ha nascosto la propria contrarietà alla creazione di un mercato dei prestiti pensionistici, perché "si tratta di una cosa totalmente diversa da quella dell'anticipo dell'assegno pensionistico che noi abbiamo proposto". Sulla stessa lunghezza d'onda appaiono anche i sindacati, che considerano il meccanismo del prestito come una doppia penalizzazione sulla testa dei pensionandi.
Pensioni flessibili 2016 - 2017: evitare annunci avventati
Nel frattempo il Presidente della Commissione lavoro invita tutti alla calma e alla moderazione nell'avvio di proposte di riforma del settore.
"Su questo argomento, non bisogna fare annunci avventati o proposte che non colgono l'obiettivo" avvertel'On. Damiano, ricordando come il tema sia molto sentito dai cittadini. In riferimento all'ultima proposta avviata dal Sottosegretario Nannicini, il Parlamentare democratico spiega che "appare del tutto insufficiente. La misura di flessibilità deve essere strutturale e non limitata ad alcune platee anagrafiche.
Deve essere l'anticipo con una penalizzazione accettabile dell'assegno pensionistico e non un prestito". Ma un richiamo arriva anche alle altre problematiche previdenziali ancora in attesa di una risposta, come quelle legate "ai lavoratori precoci, all'ottava salvaguardia per gli esodati, all'opzione donna, alle ricongiunzioni, ai lavori usuranti e all'indicizzazione".
Riforma pensioni e petizione popolare:superate le 18mila firme
Nel frattempo crescono le adesioni alla petizione lanciata dall'Associazione "lavoro & welfare" sul sitoprogressi.org/Pensioni al fine di sostenere la bozza di legge n. 857 del 2013 sulla flessibilità in uscita dal lavoro, tramite la pensione anticipata con la quota 97 e la quiescenzasenza penalità per i precoci che hanno cumulato almeno 41 anni di versamenti. Il contatore ha superato in pochi giorni le 18milafirme e si avvia verso l'obiettivo delle 20mila; una conferma sul fatto che "per superare la crisi della politica e la distanza che la separa sempre più dai cittadini, bisogna occuparsi di problemi reali e farlo bene", conclude il Presidente della Commissione lavoro alla Camera.
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