L’anno scolastico volge ormai al termine e anche se forse molti docenti hanno la testa rivolta al mare almeno quanto gli stessi studenti, è bene tuttavia non lasciarsi del tutto la Scuola alle spalle. Con la fine dell’anno scolastico si avvicina infatti anche il termine ultimo per spendere i 500 euro che il governo ha destinato come bonus di autoformazione ai docenti che rischiano pertanto di vedersi sfumare quest’opportunità. Non sono pochi infatti gli insegnanti che, nonostante l’accredito risalga a diversi mesi fa, hanno approfittato del bonus in parte o addirittura per nulla.
Vediamo allora cosa tenere a mente per evitare di perdere il bonus docenti e per sfruttarlo al massimo.
Come utilizzare l’importo?
Attorno al bonus docenti si è fatto un gran parlare: vuoi per questioni politiche, vuoi per questioni ideologiche, ma nel marasma generale e nel dubbio di come utilizzarlo correttamente senza il rischio di rimetterci in tanti hanno deciso di tenerlo sospeso. Tuttavia forse non tutti sanno che tale bonus è soggetto a scadenza e il termine ultimo entro cui approfittare del contributo è fissato al prossimo 31 agosto. Il contributo di 500 euro può essere utilizzato in molti modi: acquisto libri e testi anche digitali, software, corsi di aggiornamento, master, corsi di laurea, corsi di lingua (anche all’estero), spettacoli teatrali, cinematografici e dispositivi quali tablet, personal computer, palmari, computer portatili o notebook.
Dopo la scadenza sopracitata tuttavia, non sarà più possibile validare i fondi assegnati col rischio di perdere il bonus per intero o in parte.
Attenzione a scadenze e ricevute
Secondo quanto disposto dall’art 7 comma 2 del DPCM dello scorso 23 settembre infatti non solo è importante spendere il bonus per le spese consentite inerenti all’autoformazione, ma è anche importante ‘esaurirlo’ per non vederlo ‘menomato’ nell’erogazione successiva.
Se ad esempio un docente ha effettuato l’acquisto di un tablet per 200 euro infatti, l’anno prossimo si vedrà assegnata non più una somma di 500 euro ma di soli 300 in quanto “la somma non rendicontata è recuperata a valere sulle risorse disponibili sulla Carta – la Carta del docente che arriverà l’anno prossimo – e, ove non sufficienti, con l’erogazione riferita all’anno scolastico successivo”.
In poche parole dunque sarà bene sforare l’importo dei 500 euro per evitare di vedersi accreditare il prossimo anno solo la somma residua non spesa durante il presente anno scolastico. Di fondamentale importanza inoltre (al fine di evitare brutte sorprese) la rendicontazione, i documenti, certificazioni e fatture che, da settembre verranno sottoposte al vaglio dei revisori dei conti assegnati alle istituzioni scolastiche. A questo proposito è bene ricordare infatti che è assolutamente necessario che le fatture siano nominative e le ricevute dei corsi di aggiornamento riportino che la struttura formativa sia compreso nell’elenco del Miur degli Enti accreditati. Prima di procedere all’acquisto è comunque consigliato consultare le FAQ del Miur all’indirizzo http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/faq-carta-del-docente.