Ci avviciniamo alle fasi finali del Concorso Scuola 2016 che, dopo innumerevoli polemiche, è arrivato alla fine senza clamorosi intoppi. Ciononostante, il concorso a cattedre che ha fatto tanto discutere si appresta a essere ricordato anche per la transizione segnata verso il nuovo sistema di accesso ai concorsi stessi e all’insegnamento in generale. Da quanto riportato nel decreto numero 42 del 29 marzo 2016 infatti le regole per diventare insegnanti bisognerà fare un tirocinio, così come quelle per l’accesso ai concorsi a cattedre per cui saranno richiesti un certo numero di CFU da acquisire in determinati ambiti disciplinari.

Soglia di sbarramento a 24 CFU

La notizia è stata riportata dal celebre portale online Orizzonte Scuola e si appresta a rimettere in discussione tutto il sistema dei concorsi così come lo conosciamo oggi. Pare infatti i prossimi concorsi saranno accessibili solo a quei candidati che avranno raggiunto una soglia minima di crediti formativi universitari in materie atro-psico-pedagogiche, nonché metodologie e tecniche didattiche. Il numero minimo previsto dallo sbarramento sarà di 24 CFU che potranno anche essere ottenuti come crediti aggiuntivi (dunque non per forza curricolari).

Nuovo accesso all’insegnamento e classi di concorso

La novità si inserisce nella quadro di una riforma che già ha dettato le fondamenta per la completa ristrutturazione delle modalità di accesso all’insegnamento.

Con le nuove regole previste dal Decreto Scuola infatti per ottenere l’abilitazione all’insegnamento sarà imprescindibile il diploma di laurea magistrale (diploma di II livello per le discipline artistiche e musicali). Con il nuovo iter inoltre sarà necessario frequentare un corso universitario di un anno per ottenere il diploma di specializzazione all’insegnamento (vi potranno accedere anche i non vincitori di concorso a proprie spese) e accedere così ad un tirocinio di due anni, propedeutico all’immissione in ruolo.

Come se non bastasse, a questa gamma di stravolgimenti va ad aggiungersi una nuova revisione delle classi di concorso destinata a docenti e classi di laurea magistrale; lo scopo sarà quello di garantire maggior “coerenza” rispetto agli insegnamenti e ambiti di afferenza.