'Sono solo incomprensioni' ha dichiarato il sottosegretario Faraone all'indomani della rottura della trattativa sulla chiamata diretta. 'A meno che - ha aggiunto - non sia un problema dei quattro sindacati che cercano pretesti. Per il Miur, l'accordo è valido'.

Questa mattina, alle ore 11, è in programma un nuovo incontro presso il dicastero di Viale Trastevere, incontro che dovrebbe, a questo punto, risultare decisivo per la definizione della questione relativa allo spostamento dei docenti dagli ambiti territoriali alle scuole, per occupare i posti che resteranno liberi.

Ultime news scuola, 14 luglio: Miur-sindacati, ore decisive per trovare accordo su chiamata diretta

Che cosa potrà accadere? Tutto dipenderà dalla volontà del Ministero dell'Istruzione di voler tornare sul testo concordato lo scorso 7 luglio, rinunciando così alle modifiche proposte l'altro ieri sull'articolato e che tendevano a concedere maggior spazio discrezionale ai dirigenti scolastici: in pratica, un riavvicinamento al comma 79 della legge 107.

Ci sarà, inoltre, da prendere in considerazione un altro problema che non è stato mai affrontato e che, di conseguenza, deve essere risolto, problema che riguarda l'elenco dei requisiti utili e necessari per redigere le graduatorie dei docenti. I sindacati e il Miur dovranno trovare un accordo su questi requisiti anche perchè, secondo quanto pubblicato da alcuni organi di informazione, potrebbero essere almeno 30, se non di più.

A tal proposito, le quattro sigle sindacali sono pienamente concordi nel limitare tali requisiti ad un numero massimo di 8 o 10.

Chiamata diretta, sindacati non sottoscriveranno contratto che prevede numero eccessivo di requisiti

Visto che il dirigente scolastico dovrà scegliere quattro requisiti, il numero proposto dai sindacati appare ragionevole: se ci trovassimo di fronte ad un accordo che prevede 30 o più requisiti, il contratto spingerebbe inevitabilmente i docenti a 'comprare' corsi online per riuscire ad ottenere un'adeguata certificazione che possa rispondere alle richieste ministeriali.

Se non si riuscirà a ritrovare la strada che porta nuovamente ad un accordo, l'unica alternativa sarà l'atto unilaterale del Miur: per la chiamata diretta, in pratica, si tornerebbe a quanto contenuto nella legge 107.