La mobilità dei docenti della Scuola italiana per l'anno 2016-2017 non solo sta producendo il caos di agosto per i trasferimenti di duecentomila insegnanti, ma recherà un danno economico non indifferente ai docenti che dal Sud andranno a lavorare nelle scuole del Nord. Infatti, tre economisti del calibro di Tito Boeri, presidente dell'Inps, Enrico Moretti eAndrea Ichino hanno condotto uno studio sulle disparità create da condizioni di partenza uguali, analizzandoproprio il salario percepito mensilmente dagli insegnanti e dai bancari. Arrivano alla conclusione che chi lavora al Nord perde circa un terzo dello stipendiorispetto a chi lavora al Sud per colpa del diverso livello dei prezzi.
In altre parole lavorare al Nord fa guadagnare ancora meno chi ci si deve trasferire per lavorare.
Docenti e bancari: carovitaal Nord, quanto si perde di stipendio?
Si tratta di un ragionamento abbastanza logico e scontato, ma ora ci sono anche le cifre. Del resto, gli stessi professori denunciano le tante spese che dovranno affrontare nel momento in cui dovranno andare ad insegnare a centinaia di chilometri dalla propria casa oltre a doversi allontanare dai propri affetti. Ma, dati alla mano, uno stipendio di mille e trecento euro di un professore delle scuole primarie, secondo quanto stabilisce la ricerca dei tre economisti, diventa il 32 per cento più basso, in termini reali, se ci si trova ad insegnare a Milano rispetto a Ragusa.
Di conseguenza, la situazione peggiora se i docentidovesseroanche pagarsi l'affitto di una abitazione dopo il trasferimento dalle regioni del Sud Italia. Sempre in termini reali, ladisparità Nord/Sud potrebbe essere annullata se al Nord si guadagnasse il 48 per cento in più in busta paga. Anche nel privato l'andamento è lo stesso: la seconda categoria dei lavoratori presa in esame dallo studio è quella dei bancari che al Nord, dopo cinque anni di anzianità, percepiscono il 27,3% dello stipendio a causa delle spese più alte.
Costo della vitaal Nord: spese di affitto, caffè, pizza e pane
Ed è anche per questo motivo che, pochi giorni fa, il Governatore della Puglia Michele Emiliano è tornato sulla proposta di garantire un'indennità ai docenti trasferiti lontani dalla residenza,un contributo che possa pagare almeno una parte delle spese. Analiticamente, la spesa più alta è rappresentata dall'affitto di un appartamento: un trilocale a Milano viene a costare 925 euro medi mensili (a Palermo la metà, 470 euro), contro i 900 di Roma, i 685 di Firenze, i 650 di Napoli e i 570 di Bologna.
Mediamente il costo è del 36% più alto. Meno rilevanti le differenze sul caffè: si va dall'euro e dieci medio di Bologna ai 0,99 centesimi di Milano ai 0,92 centesimi di Palermo, mentre la pizza a Milano costa 10 euro rispetto ai 7,53 del capoluogo siciliano. Occhio, infine, al pane: se a Milano un chilo costa il doppio rispetto a Napoli(3,60 contro 1,91 euro), a Bologna arriva a costare 4,21 euro, quasi il doppio di Roma e Palermo(rispettivamente, 2,46 e 2,75 euro).