Cresce il dibattito in merito al tema della riforma previdenziale e del prestito pensionistico (rinominato dal tavolo tecnico come APE), dopo che le recenti indiscrezioni giornalistiche hanno puntato il dito contro il gap esistente tra le proposte di copertura avanzate dal Governo (circa 1,5 miliardi di euro) e le richieste dei sindacati (2-2,5 miliardi di euro), mentre da stime informalile risorse complessive necessarie per attuare una riforma completa salirebbero addirittura a 4 miliardi di euro. "Come sempre, la verità sta nel mezzo" ha commentato a tal proposito il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, spiegando che in base alle elaborazioni e stime del proprio gruppo sono necessari almeno 2 miliardi di euro, visto "che le previsioni di costo di Ragioneria e Inps sono sempre risultate abbondantemente sovrastimate".

Il riferimento è al caso delle risorse accantonate in favore di chi ha svolto lavori usuranti, oppure delle richieste di pensionamento tramite il sistemacontributivo dell'opzione donna.

Riforma pensioni, nuovo richiamo alla tutela dei lavoratori esodati

In merito al capitolo della prossima riforma previdenziale, il Presidente della Commissione lavoro torna poi a ricordare l'intervento conclusivo di tutela in favore dei lavoratori esodati. A tal proposito, l'esponente democratico spiega che "il Governo può fare un intervento significativo senza mettere nuove risorse attraverso l'ottava salvaguardia". In questo senso, il commento dell'On. Damiano rimanda al nuovo dossier pubblicato dall'Inps ed aggiornato allo scorso 10 agosto 2016, all'interno del quale sono stati indicati tutti i dettagli riguardo ai lavoratori inclusi nelle precedenti azioni di tutela.

"172mila sono i lavoratori da salvaguardare mentre circa 130mila quelli già salvaguardati" evidenzia l'esponente democratico, sottolineando che anche inserendo a livello prudenziale 10mila mobilitati, resterebbero circa 32mila persone da tutelare per poter chiudere in via definitiva questo capitolo della storia previdenziale italiana.

Pensioni flessibili, azione su esodati rende più semplice altri interventi

Per altro, quanto appena esposto in merito alla situazione dei lavoratori esodati potrebbe rappresentare per l'esecutivo una buona opportunità di semplificazione, ha spiegato l'On. Damiano. Questo perché da un lato l'intervento risulterebbe già coperto dalle risorse depositate nell'apposito fondo di accantonamento.

Dall'altro lato perché i pensionamenti dei lavoratori esodati "hanno anche il vantaggio di sgonfiare i numeri degli altri interventi, con risparmi che andrebbero contabilizzati e che rendono più facile la Manovra di Governo". Il riferimento alla prossima legge di stabilità 2017 appare quindi evidente, stante che le misure in discussione tra Governo e sindacati dovranno trovare attuazione proprio all'interno della nuovaManovra.

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