Sono già circa 3 milale proposte di conciliazione fatte dal Ministero dell'Istruzione come riparazione delle operazioni di mobilità nella Scuola 2016/17. In altre parole il ministero dell'Istruzione con la conciliazione ammette l'errore commesso dall'algoritmo nelle assegnazioni delle cattedre che dovranno essere occupate dai docenti per il nuovo anno scolastico, molte delle quali situate in scuole del Nord Italia. Tuttavia, fa sapere Il Fatto quotidiano di oggi, 1° settembre 2016, anche le proposte fatte dal Miur in sede di conciliazione sono farse, mettendo i docenti con le spalle al muro e alla residua possibilità del ricorso.

Mobilità docenti 2016-17, come si procede con la conciliazione?

Chi aveva espresso la preferenza per insegnare a Roma si è ritrovato assegnato a Milano, senza motivi validi che possano giustificare la decisione del cervellone del Miur. Tanti docentilamentano, poi, di essere stati relegati a scuole lontane centinaia di chilometri da casa pur avendo un punteggio maggiore rispetto ad altri colleghi, rimasti ad insegnare nella propria provincia. I numeri del ministero dell'Istruzione parlano di 5 mila e duecento istanze inviate dai docenti, dei quali quattromila per le scuole primarie e mille e duecento per le scuole medie. Ma gli uffici regionali ne hanno accettate solo, rispettivamente, 2.640 e trecento.

La motivazione dell'esclusione delle altre domande riguarda le situazioni tra loro molto simili: con un numero raddoppiato di docenti che hanno partecipato alla mobilità straordinaria (duecentomila di quest'ano rispetto ai centomila dello scorso anno), l'algoritmo èandato in tilt.

Mobilità insegnanti 2016: conciliazione e/o ricorso?

In più le conciliazioni per la mobilità scolastica 2016 nonpongono, in molte situazioni, reali risoluzioni al problema dell'esodo dei docenti. Un caso su tutti è quello denunciato dal leader Scuola della Uil, Giuseppe D'Aprile, secondo il quale più docenti di Reggio Calabria si sono visti assegnare come sede Torino e, a seguito della conciliazione con il Ministero dell'Istruzione, la destinazione finale semprein Piemonte, a Cuneo. Non rimane, allora, che procedere con il ricorso che, però, comporta costi legali medi sui seicento-settecento euro ed esiti alquanto incerti.