L'esame di maturità (o di Stato) che si svolge al termine della Scuola secondaria di secondo grado, sta per cambiare. Al Miur sono al lavoro. La riforma della scuola, oltre ai cambiamenti che saranno apportati all'esame di terza media, ne ha previsti alcuni per l'esame di Stato. Dopo la riforma, sul voto finale dell'esame influiranno anche le esperienze fatte con l'alternanza scuola-lavoro. Vediamo in che modo.
Riforma esame di maturità: come cambia?
Come cambia l'esame di maturità? Dopo le tante novità degli ultimi giorni riguardanti docenti e dirigenti, pure gli esami dedicati agli studenti vedranno dei cambiamenti.
Sebbene tanto odiate, le prove Invalsi saranno introdotte anche nella scuola secondaria di II grado. Si effettueranno nel corso delle attività didattiche del quinto anno e riguarderanno tre materie: l'Italiano, la matematica e l'inglese. Il voto delle prove (e di conseguenza anche la partecipazione ad esse) influirà sull'ammissione all'esame di Stato. Se qualcuno, quindi, sta pensando di saltarle, dovrebbe ripensarci. La commissione potrebbe essere composta, secondo le indiscrezioni dal Miur, esclusivamente da membri interni, ma ancora questa non può essere considerata una certezza. L'esame cambia la sua struttura. Prevede due prove scritte, di cui una di Italiano e una che segue l'indirizzo dell'Istituto, e un colloquio (o prova orale) che mira all'accertamento delle competenze dello studente, comprese le sue capacità argomentative e critiche.
Costituirà argomento di colloquio anche le esperienze fatte grazie al progetto di alternanza scuola-lavoro. Sul voto finale inciderà il credito scolastico, fino ad un massimo di quaranta punti. Lo studente farà bene a impegnarsi sin dal'inizio, e non lasciare che il suo destino venga deciso sul rash finale. La votazione sarà espressa in centesimi.
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