Nella Scuola la formazione obbligatoria dei docenti viene introdotta dalla legge 107/2015, che stabilisce anche la creazione del Piano nazionale di formazione triennale. Ogni scuola dovrà tenere conto delle indicazioni del Miur e adottare attività di formazione che siano in coerenza anche con il PTOF. Avevamo anticipato, grazie alle informazioni sindacali, quello che il Miur aveva stabilito per la formazione degli insegnanti. Con la nota 2915 del 15/09/2016, il ministeroda le prime indicazioni per la pianificazione della formazione. La nota indica quali sono le priorità formative nazionali, stabilite in nove aree che comprendono anche l'integrazione, inclusione e la disabilità e le competenze di lingua straniera.

Per conoscerle nel dettaglio le nove aree potete consultare la nota Miur al seguente indirizzo web: istruzione.it/allegati/2016/prot2915.pdf. Ma in cosa consiste l'obbligatorietà? E cosa sono le unità formative di cui si parla tanto?

Obbligatorietà della formazione docenti: in cosa consiste

Il percorso della formazione obbligatoria docenti (composto da varie azioni formative) di ogni istituto, viene inserito nel PTOF. La nota Miur specifica che l'obbligatorietà non viene tradotta in un determinato numero di ore da svolgere annualmente, ma nel rispetto di quanto contenuto nel piano. Il piano può includere percorsi di varia naturarivolti atutti i docenti della scuola, agruppi di docenti di scuole in rete, apiccoli gruppi o a singoli docenti.

Per “qualificare e riconoscere l'impegno” mostrato da ogni insegnante, continua la nota, in via sperimentale per i prossimi tre anni le scuole organizzeranno la formazione in unità formative. Ogni unità dovrà indicare la struttura del percorso, le competenze, le abilità, le conoscenze e il risultato che ci si aspetta. A stabilire le unità formative è la stessa scuola, oppure le reti di scuole (la gestione verrà affidata alla scuola polo), gli enti accreditati dal Miur, o il Miur.

Nelle attività formative, potranno essere coinvolte università, associazioni disciplinari e professionali o altri soggetti. Gli Uffici scolastici regionali avranno il ruolo di favorire la progettazione della formazione, interfacciandosi con le scuole.

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