Importanti novità provengono da un Decreto Legislativo appena approvato dal Consiglio dei Ministri di Renzi. Si tratta di un insieme di misure correttive del Jobs Act e quindi l’impatto delle novità riguarda moltissimi lavoratori. Settore agricolo e ammortizzatori sociali, soprattutto la naspi per i lavoratori stagionali sono i campi di azione maggiori dove avranno effetto queste novità. Vediamo di cosa si tratta e cosa cambierà nel mondo del lavoro.

Stagionali cassa integrazione e aree di crisi complessa

Uno dei correttivi più attesi riguardava il sussidio di disoccupazione Inps, la Naspi, soprattutto per quanto riguardava i lavoratori stagionali.

Il decreto concede un mese di sussidio in più ai lavoratori che perderanno o hanno perso in maniera involontaria il lavoro nel 2016. Il fatto che sia sottolineato che il correttivo è valido per gli eventi verificatisi nel 2016, mostra la temporaneità del provvedimento. Alla stregua del correttivo 2015, quando si agevolò i lavoratori stagionali evidentemente penalizzati dalla Naspi, la misura è temporanea, in attesa che si provveda nel 2017 a cambiare tutto l’apparato normativo della Naspi. Per tutti i lavoratori che rientrano tra quelli operanti nei settori stagionale, turistico e termale, la Naspi sarà concessa per un mese in più di quanto spettante in base alle norme attuali. Per questi soggetti la durata di copertura con sussidio è pari alla metà delle settimane lavorate negli ultimi 4 anni, escludendo dal computo i periodi già utilizzati per i vecchi sussidi di disoccupazione.

Per coloro che hanno usufruito sempre degli ammortizzatori sociali per disoccupati (la stragrande maggioranza degli stagionali), la durata è la metà delle settimane lavorate tra fine 2015 e tutto il 2016. In parole povere, se si è lavorato 4 mesi, spettano due mesi di sussidio. Per tutti coloro che non supereranno i 4 mesi di disoccupazione, ci sarà una estensione di un mese, cioè il soggetto prima citato (con 4 mesi di lavoro 2016), anziché percepire 2 mesi di sussidio, ne prenderà 3.

Settore agricolo, cassa integrazione e aree di crisi complessa

Altre novità sono quelle che riguardano i voucher, i tanto diffusi buoni lavoro. I voucher diventano tracciabili ed i datori di lavoro hanno l’obbligo di comunicare l’assunzione di un lavoratore, come lavoro accessorio, almeno 60 minuti prima dell’inizio dell’attività lavorativa.

La comunicazione va fatta all’Ispettorato del Lavoro tramite Posta Elettronica o SMS comunicando i dati del lavoratore, il sito dove si svolgerà l’attività e la durata della stessa. La durata del lavoro è un adempimento che devono fare anche i datori di lavoro in agricoltura ma solo per periodi inferiori a 7 giorni, perché la tipologia di attività, collegata in maniera evidente alle condizioni atmosferiche e metereologiche, non consentono di ipotizzare periodi di lavoro troppo lunghi. Altra importante novità del settore agricolo è la cancellazione del vincolo di 2.000 euro di compenso per ogni lavoratore. Se in altri settori, il lavoro accessorio può essere fatto per compensi fino a 2.000 euro, in agricoltura questo non vale.

Per la cassa integrazione o altri ammortizzatori in deroga, viene concessa a Regioni e Province Autonome di destinare le risorse in risparmiate per finanziare questi ammortizzatori o per avviare politiche attive e di inclusione sociale. Per le aree di crisi complessa (Taranto, Termini ecc..) viene data la possibilità di rifinanziare per 12 mesi l’integrazione salariale, sempre che le imprese delle aree, presentino un piano volto al rilancio o recupero occupazionale.