Anche se ancora diverse questioni devono essere definite e anche se ancora non c'è l'intesa vera e propria con i sindacati sulla riforma Pensioni come ha sottolineato questa settimana il leader della Cgil Susanna Camusso, il capo del governo con un certo ottimismo parla di accordo già raggiunto. Ma un nuovo incontro tra esecutivo e organizzazioni sindacali è in programma domani (15 ottobre).

Pensioni e lavoro per i giovani, nuovo intervento di Renzi a Bari

L'accordo raggiunto con le parti sociali sulla riforma pensioni, o comunque la sottoscrizione del verbale d'intesa nelle scorse settimane, "è oggettivamente - ha detto Matteo Renzi - un passo in avanti significativo".

Intervenendo oggi (13 ottobre) all'assemblea nazionale dell'Anci che si è svolta a Bari, il premier e leader del Partito democratico si è soffermato sull'Anticipo pensionistico (Ape) con penalizzazioni inferiori al 5%, ancora più basse dunque rispetto alle cifre circolate nei giorni scorsi e che renderebbero così più appetibile la misura formulata dal governo per la pensione anticipata. "Vediamo - ha detto Renzi a proposito di pensione anticipata - se apre spazi nuovi nel turn over nel pubblico. Non so - ha aggiunto - quanti accetteranno".

Il premier: pensione anticipata con leggere penalizzazioni

Il premier non perde lo spirito umoristico. "Dopo l'accordo con i sindacati sulle pensioni - ha detto oggi in Puglia - sono stato una settimana sotto antibiotico".

Sono stati difficili in questi anni i rapporti tra Renzi e i sindacati. Il premier si è fatto attendere a lungo prima di aprire il tavolo sulla riforma pensioni su cui si sono concentrate grandi attese anche per via delle speranze alimentate dal governo. Il referendum costituzionale in cui Renzi si sta giocando il tutto per tutto potrebbe essere l'occasione utile per dare risposte a pensionati e pensionandi.

"Non ero più abituato - ha detto il premier parlando del confronto con i sindacati sulla riforma pensioni - ma oggettivamente - ha evidenziato - è un passo avanti significativo". Il premier parla di nuova "opportunità" e ribadisce che penalità sugli assegno saranno inferiori al 5%. "Si consente di andare via dal lavoro - ha spiegato il presidente del Consiglio - con una leggera penalizzazione o nessuna - ha aggiunto - se il lavoro è particolarmente usurante".

Nessun riferimento dal premier alla proroga fino al 2018 dell'Opzione donna e alla Quota 41 per tutti i lavoratori precoci. Dovrebbe essere confermata, però, l'ottava salvaguardia degli esodati, tra i più penalizzati dalla riforma pensioni del Governo Monti.