Cosa cambia dal 2017 in caso di disoccupazione? A partire dall’anno prossimo sono previste delle novità per quanto riguarda i sussidi di disoccupazione. Anche i lavoratori che hanno subito licenziamenti collettivi, in presenza dei necessari requisiti, dal 2017 dovranno richiedere la naspi.

Quali sono le conseguenze del venir meno della mobilità? Innanzitutto i datori di lavoro non potranno più beneficiare dei vantaggi connessi all’assunzione di prestatori di lavoro in mobilità. Differenze inoltre attengono all’ammontare della prestazione e alla durata.

Caratteristiche della mobilità

La mobilità è un sussidio di disoccupazione che spetta ai lavoratori che hanno subito un licenziamento collettivo presso un’azienda che aveva più di 15 dipendenti. L’indennità di mobilità risulta pari al 100% della cassa integrazione straordinaria ovvero l’80% della retribuzione spettante al lavoratore.

L’importo percepito non è costante; esso cambia dopo un anno, trascorso il quale il lavoratore percepirà l’80% dell’indennità di cassa integrazione ovvero il 64% della retribuzione. Per quanto riguarda la durata, la mobilità va da un minimo di 12 mesi ad un massimo di 48 mesi e varia in funzione dell’età del lavoratore e della regione in cui si trova quest’ultimo.

Caratteristiche della Naspi

La Naspi è pari al 75% dell’imponibile medio degli ultimi 4 anni con il limite massimo di 1.300 euro al mese. È inoltre prevista una decurtazione del 3% per ogni mese in cui si percepisca l’indennità, a partire dal quarto mese di erogazione. La durata della prestazione è massimo di 24 mesi. La Naspi spetta ai lavoratori che abbiano involontariamente perduto il posto di lavoro.

I casi in cui si perde involontariamente il lavoro sono:

  • licenziamento individuale;
  • licenziamento con accettazione dell’offerta di conciliazione di cui all’art. 6 del D. Lgs. n.23 del 2015;
  • dimissioni per giusta causa;
  • risoluzione consensuale avvenuta con le modalità di cui all’art. 7, L. 604/1966.

Inoltre i lavoratori devono avere:

  • almeno 13 settimane di contributi versati nei 4 anni precedenti;
  • 30 giornate di lavoro effettive nel corso dell’anno.

A partire dal 2017 i lavoratori disoccupati provenienti da un'azienda con più di 15 dipendenti non percepiranno più l’indennità di mobilità. Tuttavia i lavoratori che hanno iniziato a beneficiare dell’indennità di mobilità nel 2016 continueranno a percepire tale sussidio fino al suo termine stabilito.