Quando sarà consegnata ai docenti della Scuola la card per utilizzare il bonus di 500 euro per la formazione e per l'aggiornamento professionale relativo all'anno scolastico 2016/2017? Di sicuro dopo il prossimo 15 novembre, secondo quanto riporta il quotidiano Italia Oggi. Il ritardo nella consegna della card è dovuto a uno scontro interno al ministero dell'Istruzione tra chi vorrebbe che fosse consegnato il badge da utilizzare come una normale carta di credito a scalare dei 500 euro, mentre si fa avanti l'ipotesi che i docenti possano ricevere dei voucher da utilizzare, però, esclusivamente per il pagamento dei corsi di formazione.

Bonus docenti scuola di 500 euro: quando sarà consegnata la card?

Il ritardo nell'erogazione del bonus di 500 euro per l'anno scolastico in corso si aggiunge alle notevoli difficoltà che si stanno verificando nelle segreterie delle scuole per la verifica delle spese fatta dai docenti per l'anno scorso. Infatti, un anno fa, il bonus previsto dalla legge sulla Buona scuola venne erogato direttamente insieme allo stipendio: la rendicontazione delle spese degli insegnanti rappresenta un tassello fondamentale per ottenere il nuovo bonus in quanto, in caso di spese differenti rispetto a quelle permesse per la formazione e per l'aggiornamento, gli insegnanti non potranno ricevere i successivi 500 euro del 2016/17.

Dal punto di vista pratico, se il nuovo bonus ai docenti dovesse esesre versato tramite la card, si porrebbe il problema di come poterlo utilizzare per quegli esercizi (come cinema, teatro, musei) che non sono provvisti del Pos, ovvero dell'attrezzatura elettronica necessaria a leggere la carta.

Bonus card docenti scuola di 500 euro, quando si potrà spendere?

In ogni modo, finché il ministero dell'Istruzione non troverà la soluzione per il bonus scuola di 500 euro, i docenti non potranno iniziare a fare spese. Con il rischio, per gli insegnanti, di non poter procedere con l'iscrizione a corsi di aggiornamento o a master organizzati dalle università, i cui termini scadono, normalmente, entro la prima metà di novembre.

D'altra parte, il Governo Renzi vorrebbe evitare ulteriori ritardi, soprattutto in vista del referendum del 4 dicembre 2016: il rischio è quello di un ulteriore scontro con i docenti che si tradurrebbe in una buona fetta di elettorato persa per il voto.