Il Governo ha stanziato circa 2 miliardi di euro totali per il fondo relativo alla Pubblica Amministrazione. Questa cifra racchiude però diversi capitali che risultano essere già immobilizzati e inutilizzabili, perlomeno nel breve-medio termine:

  • 300 milioni per il rinnovo contrattuale del personale della PA, ma le trattative non sono mai partite
  • 140 milioni riservati al comparto scuola

Il restante miliardo e mezzo rimarrà a disposizione per il 2017 e per il 2018, invece, scenderà a poco più di 1,3 miliardi di euro

Dove andrà a finire questo “tesoretto”?

La relazione illustrativa della legge di stabilità ripartisce i fondi rimanenti tra: Contrattazione Collettiva nel pubblico impiego per il triennio 2016-2018; assunzione di personale a tempo indeterminato nella amministrazione dello Stato (incluse Forze dell’Ordine e Corpo dei Vigili del Fuoco), attuazione del bonus straordinario di 960 euro annui da destinare agli agenti non destinatari di trattamento economico dirigenziale, in attesa che si attui il riordino e il rinnovo dei contratti.

La contrattazione collettiva nel pubblico impiego è stata oggetto di discussione da parte della Corte Costituzionale in quanto in diretto contrasto con l’articolo n.39 della nostra Costituzione e portando la stessa ad esprimersi in tale direzione: "così prolungato nel tempo da rendere evidente la violazione della libertà sindacale”. Questa sentenza, n.178/2015 però non è retroattiva e, dunque, non mette in discussione il trattamento economico e relativi benefici ottenuti fino a tale data.

Risorse destinate alle forze di polizia

In attesa che si attui definitivamente il riordino delle Forze di Pubblica Sicurezza, previsto per l’inizio del 2017, e la contrattazione per il rinnovo dei termini contrattuali verranno stanziati, anche per prossimo anno i 960 euro di bonus straordinario.

Questi non concorreranno alla definizione del reddito totale: non saranno assoggettati a imposta regionale sulle attività produttive e né a contribuzione previdenziale.