Il nuovo filone di indagine sui furbetti della legge 104 che ha investito il mondo della Scuola (e non solo) ad Agrigento ha posto nella mente di tutti una domanda: nel momento in cui viene accertato che qualcuno ha imbrogliato usufruendo dei benefici di una legge quando non gli spettavano, come verrà punito? La risposta non è data da sapere, anche se alcune sentenze ottenute sui furbetti che hanno operato nelle aziende private, hanno dato luogo al licenziamento in tronco di chi è stato beccato. Anche Manlio Cardella, segretario provinciale della Confederazione autonoma europea dei lavoratori, ha detto la sua in merito alla questione.

Scuola, furbetti 104: rimandare indietro i docenti che hanno speculato sulla mobilità

Dopo aver accusato i sindacati di essere in parte responsabili di tutti i furbetti che negli anni hanno usufruito dei permessi e dei benefici della legge 104quando non spettava loro, Cardella ha ricordato quanto questo tipo di condotta va a danno della comunità in generale. Ottenere un beneficio a cui in realtà non si ha diritto, è un vero e proprio abuso che si sarebbe dovuto prevenire in fase di creazione della legge stessa. Anche l'associazione “Insegnanti in movimento” (formata da docenti vittime di abusi da parte dei colleghi) è intervenuta sul nuovo filone di indagini ad Agrigento. Uno dei suoi membri ha rilasciato un’intervista sull'argomento al Giornale di Sicilia, facendo notare che nella mobilità della scuola primaria su 52 trasferimenti, 52 riguardavano personale con la 104.

E sempre l'associazione ha fatto una richiesta ben precisa al Miur: nuove direttive in merito alla 104 che dispongano di rimandare i docenti trasferiti illecitamente nelle sedi di provenienza, revocando la mobilità. In caso contrario, chi non ha ottenuto il trasferimento a causa delle precedenze accordate ai furbetti, continuerà a subire un'ingiustizia.

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