Con l'acuirsi della crisi aumenta il numero dei lavoratori costretti ad accettare situazioni di sfruttamento, talvolta dovute al fatto che l'azienda sta attraversando un periodo difficile, ma in certi casi alla base c'è solo la volontà dei datori di Lavoro di massimizzare i guadagni, a scapito dei propri sottoposti. In alcune aree del paese la disoccupazione è tale che per ciascun posto di lavoro si presentano dozzine di persone, disposte anche ad accettare un salario più basso di quello previsto pur di lavorare. Ci sono datori di lavoro senza scrupoli che pur assicurando regolarmente i lavoratori, per evitare problemi in caso di controlli o vertenze sindacali, ma poi esige di pagare meno di quanto stabilito dalla busta paga, anche chiedendo la restituzione in contanti di parte dello stipendio versato, in modo da non lasciare tracce della vessazione.Questa condotta configura il grave reato di estorsione, ed il fatto che un lavoratore abbia accettato consapevolmente questa prassi non cambia le cose.

Vediamo cosa dice la legge.

Pagare meno di quanto espresso dalla busta paga può configurare il reato di estorsione

Un datore di lavoro che paga i dipendenti meno di quanto espresso dalla busta paga, o chiede la restituzione di parte dello stipendio, può configurare il reato di estorsione, anche se il lavoratore - per non perdere il proprio posto di lavoro - accetta tale condizione. Non solo: il dipendente ha la facoltà di fare causa al datore di lavoro, anche quando cessa il rapporto lavorativo. Può farlo entro 5 anni dalla data del licenziamento, termine oltre il quale l'illecito cade in prescrizione.

Non sempre è facile dimostrare questa condotta

Per un lavoratore che intende denunciare il datore di lavoro e farsi risarcire in questi casi il principale ostacolo sta nel dimostrareal giudice di essere sottoposti a questa pratica, e avere di fatto restituito somme di denaro, cosa che generalmente avviene in contanti e dunque senza lasciare tracce.

Anche trovare altri lavoratori che subiscono lo stesso trattamento e sono disposti a denunciare, opersone informate sui fatti disposte a testimoniare talvolta è difficile, così come è quasi impossibile disporre di testimoni oculari. Tra l'altro riuscire a provare uno o alcuni episodi, può essere ritenuto insufficiente per dimostrare che questa pratica fosse abituale.

Si tratta di aspetti che possono essere chiariti e valutati con un avvocato esperto della materia o con un sindacato.

Come è possibile agire

Nel caso si sia in grado di provare di aver restituito delle somme, per esempio perché queste transitavano su conti correnti tracciabili o per altre circostanze del caso, è possibile agire sia in via civile, per ottenere il risarcimento che ci spetta, sia in via penale, denunciando eventuali minacce e comportamenti estorsivi.