Novità in arrivo nel quadro della riforma Pensioni che trova spazio nella legge di Bilancio 2017. Un nuovo emendamento prevede che i pensionati italiani non dovranno più restituire indietro una parte del loro reddito in considerazione della negativa inflazione registrata nel 2016. A prevederlo è una proposta di modifica alla manovra economica e finanziaria presentata oggi (14 novembre) in commissione Bilancio alla Camera che, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Public Policy specializzata in cronaca parlamentare, sarebbe tra quelle proposte e caldeggiate dal Partito democratico.

Perequazione pensioni, nuovo emendamento alla manovra

L'emendamento, come spiega una fonte dem della commissione Lavoro della Camera all'agenzia Public Policy, "punta a superare - viene spiegato - il sistema della perequazione", ovvero l'adeguamento degli assegni pensionistici all'inflazione. Questo nuovo emendamento targato Pd prevede dunque che in caso d'inflazione negativa come quella registrata nel 2016, i pensionati italiani non dovranno tornare indietro all'Inps parte della pensione ricevuta ma potranno tenerla per loro. Un nuovo emendamento importante, dunque, nell'ambito della riforma pensioni, che adesso dovrebbe essere fatto proprio dal Governo Renzi per trovare spazio nella legge di Bilancio 2017, così come l'emendamento per la proroga di Opzione donna varato nei giorni scorsi in commissione Lavoro a Montecitorio.

Opzione donna, possibili novità nella legge di Bilancio 2017

La proposta di modifica alla manovra prevede l'opportunità di accesso alla pensione anticipata con la formula di Opzione donna anche per chi ha maturato i previsti requisiti entro e non oltre il 31 luglio del 2016. Il testo è adesso all'esame della commissione Bilancio di Montecitorio presieduta dal deputato dem Francesco Boccia.

L'Opzione donna è la formula previdenziale in regime sperimentale che consente alle lavoratrici di accedere al prepensionamento a 57 anni se lavoratrici dipendenti e a 58 anni se autonome con 35 anni di contributi previdenziali e con gli assegni calcolati col sistema contributivo. Con l'emendamento approvato in commissione Lavoro alla Camera, presieduta da Cesare Damiano, si consentirebbe l'accesso all'Opzione donna pure alle lavoratrici che sono nate nell'ultimo trimestre del '57 o del '58.