Aggiorniamo i lettori della nostra rubrica “Parola ai Comitati” con una nuova intervista ad Elide Alboni, coordinatrice del Comitato licenziati o cessati senza tutele.

Partiamo dalla pubblicazione in GU dell’8va salvaguardia. Si tratta di un ulteriore passo in avanti, che però lascia sul tavolo ancora diverse questioni da risolvere per gli esclusi: può ragguagliare i nostri lettori al riguardo?

La ottava salvaguardia non solo esclude una parte di esodati ma, con la piena consapevolezza del legislatore, inasprisce le discriminazioni; basti pensare che, parlando di decorrenze, c'è chi verrà salvaguardato fino ad aprile 2023 e chi verrà escluso se la sua decorrenza cade dopo dicembre 2018.

Senza contare la vergognosa discriminazione di genere nei confronti delle donne le quali, a partire dal 2016, subiscono annualmente forti incrementi sui requisiti a causa del combinato tra aspettative di vita e graduale adeguamento al regime pensionistico maschile.

Per quanto concerne invece la vicenda del cumulo, abbiamo visto anche in questo caso un’ingiusta esclusione…

Si, anche in questo caso sono state commesse ingiustizie inspiegabili se non con una chiara volontà di derogare dalla funzione sociale dello Stato, così come chiaramente impone la Costituzione laddove assegna allo Stato l'obbligo di operare in giustizia ed equità. Come si potrebbe diversamente definire una legge che riconosce il diritto al cumulo ad alcune categorie tra le più agiate e, nel contempo, lo nega agli esodati e a chi aderisce ad Opzione Donna?

Con questo, non intendo contestare il legittimo diritto dei giornalisti, ma non posso evitare di constatare che non si è tenuto in alcuna considerazione lo stato di bisogno. La conclusione che se ne può trarre è che il legislatore abbia voluto dare un ulteriore segnale del cambio di rotta e del conseguente superamento del principio di uno stato sociale fondato su concetti solidaristici.

Infine, in merito alle aspettative del gruppo per il prossimo anno, quali sono le rivendicazioni dei vostri iscritti?

Con la prevista abolizione del fondo esodati e visto il contenuto numero degli esclusi (poche migliaia) e tenuto conto dell'estrema imprevedibilità del quadro politico nei primi mesi dell'anno che si approssima, riteniamo scarsamente percorribile la richiesta di una nona salvaguardia.

Stante l'attuale governo, chiederemo sicuramente di utilizzare i risparmi a consuntivo della ottava salvaguardia per attivare un contatore a favore degli attuali discriminati, in modo da attenuare, se non proprio superare, le attuali diseguaglianze. Questo senza comunque distrarre l'attenzione dalle importanti opportunità che potrebbero concretizzarsi se a marzo dovesse tenersi il referendum sul jobs act.

Ringraziamo Elide Alboni per la gentile disponibilità e ricordiamo a tutti i lettori la possibilità di condividere la propria opinione al riguardo tramite l'aggiunta di un nuovo commento. Mentre per ricevere i prossimi aggiornamenti sulle pensioni vi suggeriamo di utilizzare la comoda funzione "segui" che trovate in alto, vicino al titolo dell'articolo.