Mentre continuano gli incontri per definire la mobilità 2017/18 della Scuola per i docenti, gli ATA e il personale educativo, proviamo a chiarire quello che sappiamo fino ad oggi 16 gennaio su precedenze, preferenze e titolarità. Come già anticipato più volte, il vincolo triennale ai trasferimenti fuori provincia è stato derogato. Ciò significa che tutti i docenti, indipendentemente dall'ordine e grado di scuola, inclusi i neoassunti, possono richiedere e partecipare ai trasferimenti fuori provincia. Che dire delle preferenze e della precedenze?
Le preferenze e le precedenze nella mobilità 2017/18 della scuola
La domanda per la mobilità 2017/18 della scuola sarà unica. Tutti i docenti potranno indicare fino ad un massimo di 15 preferenze (per qualsiasi tipo di trasferimento, esclusione fatta per CPIA, corsi serali o sedi ospedaliere/carcerarie, per le quali la richiesta va fatta espressamente). Tra queste, fino a 5 possono essere scuole, la restante parte ambiti o province. Non esistono le preferenze per “distretto” o per “comune”. Quest'ultima può essere indicata solo come precedenza o come ricongiungimento. I trasferimenti provinciali precedono quelli interprovinciali, ricorda Orizzonte Scuola. Ogni docente che richiede trasferimento o passaggio, nelle preferenze deve indicare il codice che corrisponde all'Istituto e non alla singola sede.
Sono state confermate le precedenze per i perdenti posto nella scuola o nel comune in cui si è titolari, quelle per assistere un familiare disabile (che precede quella del perdente posto nel comune) e aggiunto il riferimento alle unioni civili fra quelle familiari.
Scuola, titolarità dopo la mobilità
Con la mobilità 2017/18 la titolarità dei docenti potrebbe essere rimescolata.
Tutti hanno la possibilità di ottenerla su scuola o ambito, in base alle assegnazioni. Chi viene soddisfatto nelle preferenze di scuola ottiene la titolarità di scuola, e chi viene soddisfatto nelle preferenze di ambito o provincia, quella di ambito. Chi è titolare su ambito nazionale, presenta domanda come tutti gli altri e ha le stesse possibilità di tutti gli altri.
Chi non trova collocazione tra le preferenze espresse, viene assegnato d'ufficio in base al criterio della vicinanza, partendo dalla prima preferenza espressa. Chi non presenta domanda, viene assegnato d’ufficio a punteggio zero, partendo dalla provincia in cui è titolare.
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