Contestati i criteri di assegnazione del bonus. Alcuni docenti hanno deciso di rinunciare al compenso economico del bonus docenti per il merito per devolverlo a favore della propria Scuola. Quello del bonus del merito era stato uno degli strumenti innovativi della contestata riforma della "buona scuola".

"Preferiamo rinunciare al bonus per devolverlo a favore della nostra scuola" hanno dichiarato alcuni docenti della scuola media Bobbio di Torino, in segno di protesta contro i criteri di assegnazione.

Questi criteri sono stati molteplici ed ogni scuola li ha determinati attraverso un'apposita commissione interna.

Spesso però i destinatari degli incentivi economici sono risultati gli stessi docenti che già erano stati compensati con gli altri fondi d'istituto ed in molti casi i criteri di assegnazione sono stati resi noti ai docenti solo alla fine dell'anno scolastico.

Alcuni sindacati hanno chiesto una piena trasparenza sui docenti premiati e sulle somme assegnate per ogni scuola. Una trasparenza che talvolta è stata negata sulla base di una presunta tutela della "privacy".

Quel che appare certo è che la corresponsione del bonus sul merito è risultata, a detta di molti docenti, spesso slegata dagli aspetti della didattica e dell'attività di insegnamento, che doveva rappresentare, invece, il principale parametro di riferimento.

Come segno di protesta molti docenti hanno deciso allora di aiutare la propria scuola ed i propri studenti, rinunciando al loro compenso economico. C'è chi ha preferito creare una piccola biblioteca nella propria classe oppure acquistare qualche strumentazione informatica per i propri studenti.

La scuola per questi docenti è "collaborazione e un insegnante da solo è destinato al fallimento".

La scuola, dicono, "deve essere una vera comunità dove tutti possano concorrere per migliorare l'offerta formativa".

"Se un'azienda può permettersi di premiare solo i migliori, la scuola, per onorare la propria funzione, deve essere in grado di poter aiutare tutti."