La fascia di popolazione italiana che comprende i pensionati, è sicuramente una di quelle più a rischio a livello socio-economico nel nostro Paese. Sono sempre di più, infatti, coloro che, a fronte delle Pensioni minime percepite, non riescono ad arrivare alla fine del mese, o a far fronte alle spese che si presentano quotidianamente.
Si è tanto parlato, nelle ultime settimane, di lavoratori precoci, di Quota 41 e della possibilità di lasciare il lavoro in anticipo rispetto ai tempi previsti (senza che questo comporti alcun onere economico per i soggetti che ne fanno richiesta e che posseggono determinati requisiti), ma in questi giorni le novità nel settore previdenziale riguardano un'altra questione.
L'ultimo aggiornamento concerne le disposizioni dettate dall'INPS sulla perequazione delle pensioni nel 2017 che, al contrario di quando accaduto per il pensionamento anticipato, non contiene alcuna agevolazione. Nel nuovo anno, infatti, non ci sarà nessun aumento delle pensioni e, in più, nessuna perequazione verrà messa in atto dall'Istituto Previdenziale nel biennio 2016/2017. L'Inps - come spiega nella propria circolare - fa riferimento al decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze, nel quale viene stabilito lo 0,0% d'aumento di perequazione automatica da attribuire alle pensioni, in via definitiva, nel 2016. Nonostante si faccia riferimento all'anno 2016, viene chiarito che i valori provvisori del 2017 sono identici a quelli definitivi dell'anno precedente e, di conseguenza, anche nei prossimi mesi non arriveranno aumenti sull'assegno pensionistico.
Le cattive notizie, comunque, sembrano non finire qui, perché a partire dal mese di aprile, l'INPS recupererà, in quattro rate, lo 0,1% delle pensioni, a fronte dell'inflazione più bassa registrata nel 2015 rispetto a quanto era stato previsto. L'operazione di recupero verrà effettuata direttamente dall'importo degli assegni mensili destinati ai pensionati, con il limite minimo di un euro per singola rata.
Si tratta di cifre irrisorie che, come ha dichiarato il segretario generale dello Spi-Cgil, Ivan Pedretti: "penalizzeranno ancora una volta i pensionati, già costretti a loro volta a fare i conti con l'inflazione zero che li priva oggi di qualsiasi forma di rivalutazione".