Novità sulle malattie, controlli, orari di reperibilità, mobilità e nuovi concorsi si registrano in tema di riforma della Pubblica Amministrazione e del rinnovo del contratto degli impiegati statali. Nelle ultime settimane, infatti, l'attenzione del ministro Madia si è concentrata sulla lotta ai dipendenti che si assentano dagli uffici con troppa facilità, soprattutto nelle giornate lavorative prossime alle festività oppure di venerdì e di lunedì. La disciplina delle nuove regole sulle assenze e sui controlli, oltre alle novità della competenza dell'Inps sulla verifica dei certificati, riguarderà l'orario di reperibilità di chi è in malattia.
Riforma Pubblica amministrazione 2017 e contratti statali: cambiano gli orari di reperibilità?
Infatti, sulle ipotesi di riforma della Pubblica amministrazione relative agli orari di reperibilità si è espresso anche lo stesso Presidente dell'Inps, Tito Boeri che ha manifestato la necessità di allungare gli orari delle visite a domicilio dei medici incaricati delle verifiche. L'intenzione è quella di armonizzare, se non di unificare, le reperibilità degli statali con quelle dei dipendenti del settore privato. Infatti, questi ultimi, in caso di malattia devono assicurare la reperibilità per sette ore, ovvero dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18, molto più degli statali la cui possibile visita può scattare tra le 10 e le 12 o tra le 17 e le 19.
Tuttavia le sette ore di reperibilità per tutti è inaccettabile per i sindacati, in particolare per la Cgil (che reclama l'intervento del legislatore e dei sindacati in questa materia) e per la Cisl, secondo la quale l'uniformità degli orari creerebbe parecchia confusione.
Contratto statali 2017 e riforma Pa: mobilità e novità concorsi
Inoltre, in merito al testo della riforma della Pubblica amministrazione i sindacati fanno notare, scrive il quotidiano Il Messaggero, che ancora manca l'accordo sulla mobilità dei dipendenti statali. Mentre, un'importante novità riguarderà i futuri concorsi pubblici: infatti, come annunciato dalla Madia, le prossime assunzioni nella Pubblica amministrazione seguiranno le reali necessità di impiego e non più le piante organiche, con piani che saranno triennali.
Nei concorsi, tuttavia, rimarrà la possibilità di inserire in elenco i partecipanti che risulteranno idonei ma, secondo quanto previsto dalla bozza di riforma della Pubblica amministrazione, il numero verrà abbassato a non più del 20% dei posti che verranno messi a bando. Nei precedenti concorsi, invece, il numero degli idonei superava di gran lunga di quello dei vincitori.