Anche i liberi professionisti iscritti alle rispettive casse di competenza potranno far valere il cumulo gratuito dei contributi a partire dall'inizio di gennaio 2017. La misura è un importante passo in avanti per coloro che, avendo avuto una carriera discontinua, hanno maturato i requisiti utili per la pensione di vecchiaia, inabilità, indiretta o ai superstiti attraverso versamenti in differenti casse e gestioni. Una possibilità non scontata, visto che in precedenza gli stessi dovevano ricorrere necessariamente (e quando possibile) alla ricongiunzione onerosa o alla totalizzazione, mentre vi è da considerare che il possesso di un diritto autonomo poteva divenire un ostacolo invalicabile alla stessa possibilità di poter unire i contributi.

Il cumulo gratuito permette ora di superare questa impasse e di garantire un assegno che sarà versato dall'Inps, calcolando pro quota il valore di ogni montante effettivamente accumulato. Sarà quindi l'istituto di previdenza pubblico a garantire la pensione al contribuente, implementando anche gli adeguamenti all'inflazione (anch'essi pagati per la parte di competenza da ogni singola cassa o gestione).

Pensioni e cumulo gratuito: opzione donna ed esodati in attesa dei provvedimenti attuativi

Se è vero che il cumulo gratuito dei contributi risulta una misura molto attesa dai lavoratori, resta ancora una certa incertezza per quanto concerne il punto di vista operativo. Sulla misura sono infatti attesi i decreti attuativi del Governo, attraverso i quali si conosceranno i dettagli pratici nella gestione del provvedimento.

Si tratta di riscontri importanti non solo per le casse professionali (che si trovano a dover far fronte a delle richieste di pensionamento inaspettate), ma anche per alcune specifiche categorie di contribuenti che rischiano di restare esclusi dalla misura. È il caso delle lavoratrici opzione donna e dei lavoratori esodati, che chiedono tramite il Comitato OD social di consentire la fruizione della misura anche per chi desidera esercitare il proprio diritto alla quiescenza tramite queste modalità.

Una rivendicazione che qualora non sarà accolta all'interno dei provvedimenti attuativi, sfocerà in una diffida che il Comitato si dice pronto ad organizzare ed a portare avanti in rappresentanza dei propri sottoscrittori.

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