Importanti novità in arrivo sulla riforma Pensioni da Palazzo Chigi mentre è in corso il confronto tra governo e sindacati che torneranno a riunirsi il primo marzo prossimo. Allo studio del Governo Gentiloni un assegno minimo di garanzia per i giovani precari. La notizia è riportata dal quotidiano La Repubblica oggi in edicola con un articolo a firma di Valentina Conte. L'esecutivo starebbe valutando l'ipotesi di concedere un trattamento pensionistico di base di 442 euro a favore dei precari e dei lavoratori impiegati in lavori discontinui e a basso reddito.
Secondo le simulazioni previdenziali elaborate da Palazzo Chigi, i trentenni di oggi che percepiscono stipendi da 1.000 euro al mese (i cosiddetti millennials) prenderebbero come pensione, a 69 anni, circa 1.200 euro al mese.
Allo studio del Governo la pensione di garanzia per i giovani
Si tratta dunque di una pensione di garanzia di 442 euro mensili che andrà sommata al trattamento previdenziale maturato. Una soluzione che, assicurando un dignitoso assegno e compensando i buchi contributivi dei lavoratori, potrebbe risolvere il problema dei millennials, ovvero di quei lavoratori che hanno iniziato a lavorare nel 1996 e che avranno una pensione interamente calcolata con il sistema contributivo ovvero equivalente ai contributi pensionistici versati durante l'attività lavorativa, e non con il sistema di calcolo retributivo, ovvero come percentuale dell'ultimo stipendio ricevuto.
Si tratta di 442 euro al mese per chi ha svolto lavori discontinui
I millennials sono svantaggiati due volte: un po' per la precarietà un po' per il sistema contributivo previsto dalla legge Fornero. Questa la soluzione previdenziale allo studio del governo nel quadro della fase due della riforma pensioni che punta a dare risposte ai giovani che nel mondo lavorativo subiscono molti svantaggi: stipendi bassi, carriere discontinue, versamenti contributivi ridotti che comportano una futura pensione molto contenuta.
Secondo l'impostazione dell'esecutivo guidato dal premier Paolo Gentilon (Pd) la pensione di garanzia dovrebbe essere "finanziata dalla fiscalità generale". Una notizia non da poco conto per il futuro pensionistico dei giovani di oggi.