Le news sulle Pensioni aggiornate ad oggi, lunedì 6 marzo, fanno riferimento all'ipotizzato taglio ai contributi nella fase 2 della riforma previdenziale, al centro del confronto tra sindacati e governo, che si troveranno nuovamente di fronte il prossimo 9 marzo. A parlarne sono i giornalisti Marco Rogari e Claudio Tucci del Sole 24 Ore, secondo cui la squadra di governo al lavoro sull'argomento avrebbe già preparato una bozza di intervento. Intanto, cresce l'attesa per le possibili decisioni che saranno prese domani, martedì 7 marzo, a proposito della proposta di delibera presentata dal Movimento 5 Stelle la scorsa settimana sulle pensioni dei parlamentari.

Fase 2 delle pensioni, possibile taglio ai contributi

Tra i 3 e i 5 punti. Secondo la ricostruzione del Sole 24 Ore, sarebbe questa l'entità del taglio ai contributi a favore dei neo-assunti a cui il governo Gentiloni, attraverso l'unità economica coordinata da Marco Leonardi, sta pensando. Il taglio andrebbe a favore anche delle cosiddette "carriere discontinue", con l'obiettivo concreto di una pensione contributiva minima di garanzia. Tempi e costi rappresentano, ad oggi, l'argomento più spinoso. L'esecutivo avrebbe fretta, il Def è un riferimento chiaro, così come il Pnr, acronimo che indica il Programma nazionale di riforme. Tutto ciò, porterebbe l'intervento ad essere inserito nella legge di Bilancio per il 2018 il prossimo autunno.

I costi, dicevamo: 1 - 1,5 miliardi di euro, soltanto nella fase iniziale. Vista l'entità dell'impatto sui conti pubblici, il governo attenderebbe la risposta della Ragioneria generale dello Stato per prendere una decisione definitiva su quanto sia possibile calcare la mano sul taglio al cuneo, se 3 o 5 punti. Sono attese novità fin dai prossimi giorni.

Pensioni parlamentari, questione aperta

Il recente post di Luigi Di Maio ha fatto spostare i riflettori sulla data del 7 marzo. Domani infatti verrà discussa, dall'ufficio di presidenza della Camera, la proposta di delibera sul trattamento delle pensioni dei parlamentari presentata dal Movimento 5 Stelle durante una conferenza stampa tenutasi lunedì scorso a Montecitorio.

I grillini chiedono un trattamento uguale rispetto alle pensioni di tutti gli altri cittadini italiani. Sulla questione, è intervenuto nei giorni scorsi anche il presidente dell'Inps. Inizialmente, Tito Boeri aveva espresso parere favorevole all'iniziativa, salvo poi tornare sui propri passi. Una retromarcia che aveva suscitato la reazione sarcastica del vice presidente della Camera.