Uno strumento che in questi anni è stato di largo utilizzo per quanto concerne il Lavoro di badanti e colf è stato sicuramente il buono lavoro, i famosi voucher. La recente abolizione di questi ultimi, però, non ha lasciato nessun vuoto normativo, perché sono nati i libretti famiglia, un nuovo strumento che, immaginiamo, sarà utilizzato spessissimo nel lavoro domestico. Ma cosa cambia e, soprattutto, che diritti in più daranno questi nuovi strumenti di regolarizzazione del lavoro occasionale, domestico e non?

Che cos'è il Libretto Famiglia

C’è già chi li ha ribattezzati i nuovi voucher, ma i libretti famiglia non sono altro che un nuovo contratto Inps telematico per chi utilizza saltuariamente i servigi di questa tipologia di lavoratori.

La novità prevede una retribuzione di 10 euro all'ora, maggiori diritti per i lavoratori e maggiore tutela per la famiglia nel regolarizzare il proprio dipendente. I nuovi voucher introdotti dal governo con un emendamento all’ultima Legge di Bilancio, ma entrati in scena adesso in sostituzione dei vecchi buoni, consentiranno ai lavoratori domestici di essere retribuiti per lavoro occasionale. Il libretto va richiesto all’Inps e non più presso tabaccherie, Uffici Postali o Istituti di Credito.

I pagamenti direttamente dall'Inps

Le famiglie devono obbligatoriamente trasmettere all’Inps i dati sul lavoratore, le ore di lavoro, il luogo di svolgimento del lavoro e il compenso concordato. Così come la richiesta, anche l’incasso dei voucher non sarà più nel modo conosciuto oggi, cioè presso banche, poste e attività convenzionare, ma i lavoratori saranno pagati direttamente dall’Inps.

Il lavoratore infatti riceverà una specie di carta di credito prepagata sulla quale verranno accreditati i corrispettivi dei voucher.

Maggiori diritti per i lavoratori

Uno strumento che consentirà di utilizzare un dipendente anche alle famiglie che non possono permettersi di assumere con regolare contratto un lavoratore, ma che, allo stesso tempo, tutelerà di più il lavoratore stesso.

I lavoratori pagati con i nuovi buoni Inps saranno coperti sia sul fronte previdenziale sia su quello assicurativo perché i datori di lavoro pagheranno 12 euro ogni singolo buono. I 2 euro di differenza tra quanto pagato per ora di lavoro al dipendente, cioè 10 euro e i 12 euro del loro costo, saranno destinati alle coperture da infortuni ed ai contributi previdenziali, cioè Inail ed Inps.

I buoni saranno intestati preventivamente al lavoratore e non come in precedenza, quando venivano acquistati in bianco.

Altri vantaggi per il dipendente

Altri vantaggi per il dipendente sono i riposi, sia giornalieri che mensili che garantisce l’utilizzo di questo nuovo strumento di pagamento. L’unico vincolo all’utilizzo è la durata del rapporto di lavoro e la base reddituale dello stesso. In pratica, un lavoratore non potrà percepire più di 5 mila euro all’anno di buoni lavoro e soprattutto, non più di 2.500 euro da una stessa famiglia.