Accompagnata da polemiche, critiche ed evidenti limiti, Quota 41, la pensione anticipata per i precoci è realtà. Con la pubblicazione del decreto in Gazzetta, e con l'uscita della circolare Inps la misura è effettiva. Nella circolare del 16 giugno, oltre a ritornare sull’apparato della misura e quindi sui requisiti di accesso e sui soggetti che potranno beneficiare della misura, l'Inps spiega nel dettaglio come presentare domanda. Ecco il contenuto della circolare 99 con la quale l’Inps avvia ufficialmente la campagna delle istanze per la quota 41.

La misura

Quota 41 sarà una possibilità di anticipare la pensione di anzianità (dall’avvento della Fornero si chiama pensione anticipata) che oggi si percepisce con 42 anni e 10 mesi di contributi, se uomini, o con 41 anni e 10 mesi se donne. Come dice la parola stessa, servono 41 anni di contributi di cui uno versato, anche non di continuo, prima dei 19 anni di età. Non tutti i precoci saranno tra i beneficiari della quota 41, perché essa è destinata ad una platea di soggetti bisognosi di aiuto o tutele. La Legge di Stabilità 2016, richiamata in premessa dalla circolare e oggetto dell’allegato n° 1 della circolare stessa, ha stabilito 11 categorie di lavori considerati gravosi e. Essi sono:

  • operai dell'industria estrattiva ed edili
  • Conduttori di gru o di macchinari mobili sempre in edilizia
  • Conciatori di pelli
  • Macchinisti e personale viaggiante dei treni
  • Conduttori di mezzi pesanti
  • Infermieri o ostetriche delle sale operatorie e sale parto
  • Addetti all'assistenza per persone non autosufficienti
  • Maestre della scuola d’infanzia e degli asili nido
  • Facchini
  • Addetti ai servizi di pulizia
  • Operatori ecologici alle prese con i rifiuti

Questi soggetti sono una delle 4 categorie alle quali è destinata la quota 41, sempre che negli ultimi 7 anni, abbiano almeno 6 anni di Lavoro effettivo e coperto da contribuzione in una delle 11 attività gravose.

Una seconda fattispecie di soggetti, sono i disoccupati che da 3 mesi sono senza ammortizzatori sociali e che sono stati licenziati, che hanno perso il lavoro per risoluzione concordata o che sono soggetti interessati dai licenziamenti collettivi o che si sono dimessi per giusta causa. Per chi proviene da contratti a termine, per dimissioni volontarie o per chi non aveva i requisiti per percepire la Naspi o altri ammortizzatori destinati ai senza lavoro, la quota 41 non potrà essere richiesta.

Altra categoria di soggetti tutelati come precoci sono gli invalidi con percentuale di disabilita accertata a partire dal 74%. Stessa sorte per soggetti che da almeno 6 mesi sono alle prese con l’assistenza di familiari di primo grado (coniuge, figli o genitori) disabili sempre con almeno il 74% di invalidità ratificata dalle Asl.

Domanda e informazioni

L’Inps conferma che per coloro che raggiungono i requisiti nel 2017, le istanze scadranno il 15 luglio. Per gli anni successivi invece, la scadenza sarà sempre il 1° marzo. Le domande sono delle autentiche prenotazioni, cioè esse saranno delle richieste di certificazione del diritto all’accesso all’Ape. Dopo le istanze bisognerà attendere la risposta dell’Inps, che se positiva, darà diritto alla presentazione della vera e propria domanda di pensione. Il requisito contributivo o quello relativo all’ultimo assegno di Naspi percepito o il centrare i 6 anni di continuità lavorativa negli ultimi 7, vanno centrati entro la fine dell’anno in cui si presenta istanza. I 6 mesi di assistenza prestata a familiari disabili, o le percentuali di disabilità ratificate dalle Asl, vanno detenuti già alla data di presentazione delle domande.

In base alla categoria di appartenenza tra quelle che danno diritto alla quota 41, cambiano gli allegati alla istanza.

Serve una autocertificazione con la quale il richiedente dichiara, sotto la sua responsabilità, di avere i requisiti di accesso, sia quelli che vanno centrati alla data di presentazione della domanda che quelli che si conta di centrare entro la fine dell’anno. per i lavori gravosi servono in alternativa, o una busta paga o il contratto di lavoro in una delle 11 categorie di lavori logoranti. Sarà necessaria anche una dichiarazione del proprio datore di lavoro con tutti i dati necessari tra mansioni svolte, inquadramento contrattuale e tariffa Inail applicata. Agli invalidi o caregivers è richiesta la copia dei verbali della Commissioni Invalidi Civili dove viene riportata la percentuale di invalidità assegnata.

Per i disoccupati, invece, servirà copia della lettera di licenziamento oppure la copia delle dimissioni per giusta causa confermate dalla Direzione Territoriale del Lavoro. Per procedure concorsuali e concordati vanno allegate le copie dei verbali.