Apprezzate dai sindacati le prime misure attuative della riforma Pensioni fase uno, dai benefici previsti per i lavoratori precoci (Quota 41 ma non per tutti) all'Anticipo pensionistico sociale destinato ai lavoratori appartenenti a categorie svantaggiate. Ma si resta in attesa dell'attuazione dell'Ape volontario, su cui si è espresso oggi il segretario del Partito democratico Matteo Renzi che ha accusato di fatto la burocrazia per i continui ritardi che continuano a registrarsi sul prestito previdenziale rivolto agli over 63.

Pensioni, successo per Quota 41 precoci e Anticipo pensionistici social

E nel frattempo si ripongono le speranze nel tavolo di confronto sulla fase due della riforma pensioni che dovrebbe guardare in particolar modo con favore giovani e donne. In questa sede sarà molto probabilmente ridiscussa, alla luce delle continue sollecitazioni che arrivano dai social e dai gruppi parlamentari, la possibile proroga del regime sperimentale di Opzione donna per la pensione anticipata delle lavoratrici. La proroga di Opzione donna è stata sollecitata nei giorni scorsi, ancora una volta, dal presidente della commissione Lavoro e previdenza sociale del Senato della Repubblica Maurizio Sacconi (Energie per l'Italia).

"Il successo che sta riscuotendo in questi giorni l'Anticipo pensionistico sociale - ha dichiarato in una nota stampa il segretario confederale della Uil Domenico Proietti - è il frutto del dialogo sociale voluto fortemente dalla Uil". In tutto sono 11.363 domande, secondo i dati Inps, presentata per l'Ape social (7.638) e la Quota 41 precoci (3.725).

Ora si attende l'Ape volontario, Renzi accusa i burocrati per i ritardi

Le diverse novità sul fronte previdenziale introdotte con la legge di Bilancio 2017 - dall'ampliamento della platea della no tax area pensionati all'estensione della quattordicesima anche alle pensioni basse - sono infatti il frutto del tavolo di confronto tra esecutivo e parti sociali concluso con la sottoscrizione di un verbale d'intesa generale sulla riforma pensioni.

"Ora - ha aggiunto nella nota il dirigente sindacale commentando i dati diffusi dall'Inps sui primi effetti dell'Ape social e della Quota 41 precoci - bisogna fare un passo avanti ed entrare nel merito della seconda fase del tavolo sulla previdenza per consentire ai giovani - ha sottolineato oggi Domenico Proietti - di avere, in futuro, una pensione dignitosa". Giovani e donne, come detto, sono infatti al centro del tavolo di confronto tra il Governo Gentiloni e le organizzazioni sindacali, tavolo ancora aperto ma che stenta a concludersi con una soluzione ampiamente condivisa dalle parti come è avvenuto con la fase uno adesso in via di attuazione.