Mancano solo 10 giorni alla scadenza del termine per partecipare al concorso per l'accesso alla carriera prefettizia, e fino ad ora sono circa 7.700 le domande presentate, secondo i dati registrati dal sistema online di acquisizione delle istanze del Ministero dell'Interno, ente che ha bandito la selezione.

I numeri, se raffrontati ad analoghi bandi del passato, risultano contenuti, con un calo di circa il 50%, probabilmente per la concomitanza, in questi mesi, di diversi concorsi che da tempo di attendevano, e che prevedono una preparazione certo meno ardua di quella necessaria in questo caso.

Tuttavia, se altrove sono minori le prove d'esame e le materie da studiare, minori sono anche le soddisfazioni professionali ed economiche rispetto a quelle garantite in prefettura, e dunque, per chi ha ambizione e desiderio di veder riconosciuti i sacrifici fatti sui libri, vale decisamente la pena provare.

Vediamo quindi quanto si guadagna nella carriera prefettizia, partendo dallo scalino più basso, quello iniziale di consigliere, per arrivare allo sviluppo più elevato, ovvero quello di prefetto della Repubblica.

Lo stipendio nel biennio iniziale

Alla fine della procedura concorsuale i vincitori verranno immessi in ruolo con la qualifica di consigliere: è già una qualifica dirigenziale, visto che tutta la carriera prefettizia rientra nell'ambito della dirigenza di diritto pubblico, cosiddetta "non contrattualizzata", al pari ad esempio di quella diplomatica; da consigliere lo stipendio netto, onnicomprensivo, sarà pari all'80% dello stipendio tabellare di un viceprefetto aggiunto, la qualifica successiva, ovvero circa 1.800 euro netti al mese, con un'oscillazione di 50 euro in più o in meno a secondo della residenza, che incide sulle addizionali regionali e comunali.

Già in questa fase, come si vede, lo stipendio è significativamente più alto di quello di qualsiasi funzionario amministrativo, che si aggira sui 1.500 euro mensili, con punte massime più elevate solo in alcuni enti previdenziali o agenzie fiscali.

La nomina a viceprefetto aggiunto

Dopo il biennio da consigliere, che si svolgerà a Roma, presso la ex Scuola Superiore dell'Amministrazione dell'Interno, dove sono garantiti vitto e alloggio gratuiti, si diventerà, passato l'esame finale del corsi di formazione, viceprefetto aggiunto, e si verrà assegnati a prestare servizio presso una prefettura.

Al passaggio di qualifica consegue un aumento di circa 1.000 euro mensili dello stipendio, che si attesterà perciò sui 2.800 euro netti; poichè sono previste tre fasce stipendiali diverse, l'oscillazione potrà essere tra 2.700 e 3.000 euro al mese; i dirigenti non hanno orario di lavoro predefinito e non possono perciò fare straordinario, per cui queste cifre sono onnicomprensive; l'unica aggiunta sarà quella dei buoni pasto, 7 euro al giorno, 140 circa al mese.

La promozione a viceprefetto e la nomina a prefetto

Dopo 9 anni e sei mesi da viceprefetto aggiunto si può passare a viceprefetto, previo uno scrutinio comparativo: da un punto di vista economico il passaggio comporta un aumento di circa 1.000 euro, che significa da 3.700 a 4.000 euro netti circa mensili, a seconda della fascia.

Sia viceprefetti aggiunti che viceprefetti possono essere incaricati di svolgere incarichi commissariali nel Comuni sciolti: in questo caso, allo stipendio base, si possono aggiungere dagli 800 ai 1.500 euro netti al mese, a secondo delle dimensioni dell'ente.

L'apice della carriera si raggiunge infine, solo per alcuni, con la nomina a prefetto, deliberata dal Consiglio dei Ministri: a secondo delle fasce stipendiali, si va in questo caso dai 5.000 ai 7.000 euro netti al mese.