Da diversi mesi ormai gran parte dell'attenzione dei docenti è puntata sull'atteso rinnovo del contratto nazionale che dovrebbe portare con sé il tanto agognato aumento di stipendio. Sebbene l'importo che si prospetta non sia affatto in linea con quello richiesto dai sindacati (si parla infatti di circa 85 euro lorde contro le oltre 200 euro nette richieste), i tempi sono comunque maturi ed il nuovo contratto dovrebbe essere firmato entro pochi mesi. A questo proposito Salvo Altadonna del Comitato Area Sostegno e Inclusione ha rilanciato nell’ottica di revisione delle condizioni contrattuali la questione della disparità di trattamento retributivo tra i docenti della Scuola dell'infanzia e primaria e quelli della scuola secondaria.

Tra primaria e secondaria una differenza di quasi 1700 euro

Nella sua analisi Altadonna mette a confronto le ore di servizio e gli stipendi dei docenti dei due diversi ordini di scuola, arrivando a conteggiare per i docenti di scuola dell’infanzia e primaria un arretrato che può arrivare fino a 98mila euro. Il conto è presto fatto: a parità di anzianità (0-8), mettendo a confronto i docenti della scuola dell'infanzia e primaria con quelli della secondaria, emerge una retribuzione lorda annua di 19.324,27 euro per i primi e di 20.973,22 euro per i secondi. La differenza retributiva lorda è di circa 1700 euro all'anno è già considerevole, ma a questa bisogna aggiungere anche la disparità del numero di ore di servizio settimanali: 24 per i docenti dei primi due gradi d’istruzione, 18 per quelli della secondaria.

In altre parole, i docenti di infanzia e primaria non solo guadagnano di meno, ma lavorano anche di più. Facendo un calcolo della retribuzione lorda dei docenti di scuola secondaria si stima un compenso di 22,40 euro l’ora: "dal momento che - sottolinea Altadonna - per entrambi i ruoli l'unico titolo di accesso all'insegnamento è la laurea, questo differenziale non sarebbe giustificabile".

Seguendo tale ragionamento, a partire dal compenso orario appena calcolato, per le ore settimanali di servizio in più un insegnante della scuola dell’infanzia avrebbe diritto ad un credito nei confronti del MIUR di 6.988,80 euro per anno. Ipotizzando il caso di un docente laureato in Scienze della Formazione Primaria e immesso in ruolo nel 2003, tale cifra andrebbe moltiplicata per i 14 anni di servizio (fino ad oggi), così da evidenziare un credito di circa 98mila euro.

Altadonna sottolinea la “macroscopica lesione del diritto al salario di funzione che subiscono i docenti” e ritiene perciò inevitabile una revisione del contratto per tutte le scuole di ogni ordine e grado.