Niente pensione anticipata ape per chi ha debiti. Il Consiglio di Stato ha dato parere favorevole al decreto attuativo dell’anticipo pensionistico che prevede la possibilità, da parte degli istituti finanziari, di rigettare la richiesta del prestito avanzata da soggetti che hanno debiti scaduti e non pagati da più di 90 giorni.

Il decreto attuativo dovrà ora ritornare a Palazzo Chigi per la definitiva stesura che tenga conto dei rilievi mossi dal Consiglio di Stato.

Quando la pensione anticipata è a rischio

Secondo quanto previsto dall’articolo 7, comma 8, del decreto attuativo dell’anticipo pensionistico Ape, il lavoratore che ha maturato i requisiti per la richiesta deve autocertificare la sussistenza degli stessi e, tra questi, l’assenza di esposizioni creditizie scadute e non pagate da oltre 90 giorni.

Il Consiglio di Stato ha approvato tale norma, pur suggerendo di modificare il temine ‘esposizione creditizie’ in quanto rischia di comprendere qualsiasi debito che potrebbe essere stato contratto in attesa di poterlo regolare grazie alla richiesta di pensione anticipata. Corretta, invece, secondo i giudici di Palazzo Spada, la possibilità di diniego del prestito da parte degli istituti finanziari che devono garantire l’erogazione anticipata della pensione in caso di debiti non pagati nei confronti di banche ed intermediari finanziari.

L’Ape per i redditi bassi

Come è noto, la domanda di pensione anticipata attraverso il nuovo istituto dell’Ape si rivolge ai soggetti con almeno 63 anni di età e 20 anni di contributi ai quali manchino non più di 3 anni e 7 mesi per il raggiungimento della pensione di vecchiaia.

Il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri prevede che l’importo dell’assegno liquidato attraverso l’Ape non possa essere inferiore a 702 euro mensili, il che impedisce ai lavoratori con redditi più bassi di accedere alla pensione anticipata. Anche chi arriverebbe ad una pensione tra gli 800 e i 1.000 euro mensili, dovrà ridurre il periodo di anticipo, il cui limite massimo è di 43 mesi, per non scendere sotto il limite dei 702 euro quando, al raggiungimento dei requisiti pensionistici, dovrà restituire l’anticipo garantito dal prestito degli istituti finanziari.

Il decreto attuativo dell’anticipo pensionistico Ape sarà varato nella sua versione definitiva entro il mese di settembre tenendo conto dei suggerimenti del Consiglio di Stato tra i quali c’è anche quello di prevedere l'efficacia retroattiva della norma in modo da assicurare la concessione dei benefici a partire dal 1° maggio 2017, considerando anche i relativi arretrati.