Le ultime notizie sulla riforma pensioni, ad oggi, domenica 23 luglio, sono relative alle critiche rivolte al Governo da parte dei sindacati in merito all'aumento dell'età pensionabile a 67 anni. Parleremo, inoltre, dell'Ape volontario e del rischio di inaccessibilità al prestito pensionistico per quei lavoratori che hanno maturato un assegno pensionistico di importo contenuto.

Pensioni, notizie oggi 23 luglio 2017: Ape volontario a rischio per pensioni inferiori a 800 euro

L'Ape volontario dovrebbe partire dal mese di settembre, così come annunciato dal ministro Poletti.

Il Consiglio di Stato, a questo proposito, ha messo in luce alcuni aspetti che riguardano lo schema del DPCM: in particolar modo, come riporta Pensionioggi.it, il prestito pensionistico sarà difficilmente accessibile per coloro che hanno maturato una pensione inferiore agli 800 euro mensili, la quale dovrà risultare pari o superiore a 1,4 volte il trattamento minimo dell'assicurazione generale, vale a dire 702,65 euro. Ne deriva che il prestito interesserà soprattutto quei lavoratori che hanno maturato un assegno pensionistico lordo superiore ai mille euro al mese.

Pertanto, tutti coloro che hanno maturato una pensione tra i 750 e i 1000 euro al mese (lordi) si ritroveranno a dover scegliere se ridurre l'importo dell'anticipo pensionistico richiesto oppure rimandare l'uscita di qualche mese.

Insomma, una misura che, ancora una volta, andrà contro le classi più deboli, a sfavore di quei lavoratori che hanno maturato prestazioni di importo contenuto.

Ultime notizie pensioni ad oggi 23 luglio 2017: sindacati contro Governo per innalzamento età pensionabile

Ai sindacati non piace l'atteggiamento tenuto dal Governo in merito al temuto innalzamento dell'età pensionabile a 67 anni a partire dal 2019 e alla fase 2 della riforma Pensioni.

Il segretario nazionale della Uil, Carmelo Barbagallo, ha duramente criticato l'esecutivo, promettendo la mobilitazione nazionale: 'I lavoratori si sentono vessati dall'elevata età pensionabile e dal peso della tassazione - ha dichiarato l'esponente sindacale - La nostra intenzione è, comunque, quella di andare avanti con il confronto con il Ministero del Lavoro sia per bloccare l'assurdo innalzamento dell'età pensionabile, sia per tutelare la posizione dei giovani'.

Anche la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, ha parlato di rischio concreto di rottura con il Governo Gentiloni qualora quest'ultimo non si impegni a trovare delle misure per bloccare l'innalzamento dell'età pensionabile: del resto, l'aumento confermerebbe la volontà di continuare ad andare avanti con la Legge Fornero, nonostante da più parti si invochi la cancellazione della riforma introdotta nel 2011 dal Governo Monti.

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