Continua ad essere la riforma Pensioni 2017 il tema che suscita le maggiori polemiche e discussioni in quest'ultimo periodo, soprattutto a causa dei nuovi strumenti Ape social e Quota 41 per la pensione anticipata. E dopo le dichiarazioni di Cesare Damiano su Opzione donna e sul lavoro per i giovani, il presidente della commissione Lavoro alla Camera è tornato a parlare dell'aumento dell'età pensionabile a 67 anni a partire dal 2019, dovuto all'incremento dell'aspettativa di vita di cui si parla incessantemente ormai da diverso tempo.

Riforma pensioni: Damiano e Sacconi dalla stessa parte

E come riportato da Pensionioggi.it, assieme a Cesare Damiano, anche Maurizio Sacconi, il presidente della Commissione Lavoro al Senato, sembra essere dalla sua parte. Entrambi, infatti, attraverso una nota, chiedono lo stop al prossimo adeguamento alla speranza di vita che darebbe il via all'accesso alla pensione dall'1 gennaio 2019 soltanto al raggiungimento dei 67 anni di età. I due hanno spiegato che nonostante partendo da diverse impostazioni sull'assetto per le pensioni, condividono la necessità di arrivare ad un rinvio strutturale dell'adeguamento dell'accesso alla pensione in base all'aspettativa di vita, almeno per introdurre una maggiore gradualità.

Riforma pensioni: 'riparare i danni della riforma Fornero'

Con la riforma Fornero, infatti, non è stata prevista una transizione, per cui anche coloro i quali erano prossimi alla pensione, nel momento in cui è stata approvata, si sono visti allungare l'età di lavoro fino a sei anni. Ecco perché Damiano e Sacconi si sono rivolti confidando nell'approvazione dei colleghi di tutti i gruppi parlamentari per quanto riguarda l'iniziativa.

Cesare Damiano, infatti, ha ribadito come l'aspettativa di vita costituisca un controsenso: tale intervento, infatti, andrebbe in contrapposizione con le varie formule introdotte da poco per l'uscita anticipata.

E a pagare il prezzo più alto della situazione attuale italiana, in cui ci sono i lavoratori più vecchi di tutta Europa, sono chiaramente i giovani che non entrano nel mercato del lavoro anche a causa del tappo generazionale provocato da questo sistema.

Sarebbe opportuno, secondo Cesare Damiano, che il Governo cominciasse a lavorare per evitare l'incremento dell'età pensionabile fino a 67 anni e che si affrontasse la Fase 2 della riforma pensioni. Proprio in questa, infatti, è già stato previsto il blocco dell'aspettativa di vita per i lavoratori usuranti. Per Damiano sarebbe opportuno estendere tale blocco anche ad altre categorie di lavoratori.

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