Continua a tenere banco incessantemente l'argomento della riforma Pensioni 2017, diventato oramai tematica di forte attualità e di interesse in gran parte, se non in tutti, dei cittadini. Cesare Damiano ha voluto ricordare i buoni risultati ottenuti nell'ultimo periodo e sottolineare gli obiettivi prossimi che il Paese deve raggiungere per continuare a migliorare la situazione previdenziale e quella lavorativa. Dopo le forti parole di Papa Francesco che ha definito la nostra società stolta e miope perché costringe gli anziani a lavorare troppo e obbliga i giovani a non farlo, infatti, anche il centrodestra pare sostenere questa idea visto che ha imposto l'aggancio dell'età di pensione in base all'aspettativa di vita.

Anche Boeri si è espresso per una maggiore equità tra anziani e giovani.

Riforma pensioni: anche Damiano a sostegno di "Agli anziani la pensione, ai giovani il lavoro"

Infatti, se il meccanismo non dovesse essere bloccato, dal 2019 in poi l'età pensionabile salirà fino ai 67 anni e nel 2050 si prevede addirittura l'arrivo dell'età pensionabile a 70 anni. Grazie alla campagna sulla flessibilità "Agli anziani la pensione, ai giovani il lavoro" sono state raccolte oltre 30.000 firme online e tante altre cartacee a sostegno della legge 857 che prevedeva la flessibilità pensionistica e il diritto alla pensione al raggiungimento dei 41 anni di contributi. Tra i firmatari spicca proprio Cesare Damiano, insieme a Marialuisa Gnecchi.

Certamente dei buoni risultati ma ancora molto lavoro da fare e i prossimi obiettivi da raggiungere sarebbero quelli di aggiungere delle risorse per l'ormai famosissima Ape sociale, così da garantire a tutti coloro i quali hanno fatto domanda di accedere a tale prestazione. Altro obiettivo molto importante è quello di riuscire ad attuare finalmente i decreti anche per Ape volontario e per lavori usuranti.

Altro risultato importante sarebbe quello di riuscire ad affrontare il tema della pensione contributiva di garanzia per i giovani e quello di cancellare l'innalzamento della pensione in base all'aspettativa di vita.

Lo stesso Damiano, ricordiamolo, ha parlato dell'aspettativa di vita come uno strumento che andrebbe abrogato.

Il presidente della commissione Lavoro alla Camera vorrebbe che l'anticipo pensionistico a 63 anni diventasse una misura strutturale e non solo una sperimentazione fino al 2018. Insomma, i presupposti sembrerebbero buoni. Adesso non ci resta che attendere e sperare.

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