Continuano in maniera incessante la polemica e le discussioni sull'argomento della riforma Pensioni 2017 e, in particolare, sulla questione legata all'età pensionabile. Dopo le dichiarazioni di Cesare Damiano, secondo il quale bisognerebbe estendere l'Ape social e Quota 41, i sindacati tornano a farsi sentire tramite Domenico Proietti, segretario confederale Uil che, secondo quanto riportato da Pensionioggi.it, ha chiesto di sterilizzare il prossimo adeguamento sull'aspettativa di vita del 2019 per poter accedere alla pensione. Questo stop avrebbe fondamento se si facesse un confronto con quanto avviene nel resto d'Europa.

Riforma pensioni: i numeri dell'Italia sono allarmanti?

E mentre Poletti condivide l'idea di una possibile introduzione della pensione di garanzia per i giovani, negli stati dell'Unione Europea, infatti, l'età legale media per poter accedere alla pensione nel settore privato è per gli uomini di 64 anni e 2 mesi, mentre per le donne è di 63 anni. In sostanza, rispettivamente 2 anni e 5 mesi e 2 anni e 7 mesi inferiori a quanto invece accade in Italia attualmente. I dati sarebbero stati elaborati dal servizio politiche previdenziali della Uil. Proietti ha spiegato che l'età pensionabili in Italia è tra le più alte d'Europa, ed è seconda soltanto alla Grecia. Infatti, per andare in pensione nel nostro paese sono necessari 66 anni e 7 mesi per i lavoratori dipendenti, mentre il requisito per accedere alla previdenza per quanto concerne le donne del settore privato è fissato a 65 anni e 7 mesi, ma dall'1 gennaio prossimo subirà anche questo un incremento di un anno.

Riforma pensioni: gli adeguamenti futuri

In 12 stati dell'UE sono previsti aggiornamenti stabilità per legge che prevedono l'innalzamento dell'età pensionabile e un'equiparazione sempre più viva tra uomini e donne. In altri casi, invece, è previsto l'aumento a prescindere dal genere del lavoratore. In Italia con tutti gli interventi attuati dalla riforma pensioni tra il 2007 e il 2011 si è optato per un incremento ripetuto dell'età pensionabile, in particolare con la legge Fornero che ha portato in breve tempo l'età dai 65 anni per la pensione di vecchiaia ai 66 e 7 mesi attuali.

E presto diventeranno 67. Insomma, una situazione tutt'altro che semplice per il nostro paese, che non accenna ad essere placata. Non ci resta che attendere ulteriori novità e sperare in qualcosa di positivo.

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